Renzi attacca il Pd: “Candida D’Elia che non è riformista e allora noi candidiamo il nostro Casini”

L'ex premier: "Sul collegio vacante di Roma 1 il Pd non ha voluto non solo trovare ma neanche cercare un accordo".

Renzi attacca il Pd: “Candida D’Elia che non è riformista e allora noi candidiamo il nostro Casini”
Matteo Renzi
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14 Dicembre 2021 - 14.21


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Renzi tenta di usare tutte le sue armi per destabilizzare la segreteria Letta. Ormai è una questione personale: “Sul collegio vacante di Roma 1 il Pd non ha voluto non solo trovare ma neanche cercare un accordo. Non è un caso che il Pd abbia candidato una propria dirigente che quando noi portavamo il Pd al 41% e facevamo le battaglie riformiste era contro di noi, contro il Pd, da un’altra parte. Tutta un’altra storia, davvero”. Lo scrive l’ex premier nella sua ultima enews.

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“E allora, se il Pd vuole cancellare il riformismo e si affida a persone che con la storia riformista non hanno nulla a che vedere, noi ci candidiamo col nostro simbolo, Italia Viva, e il nostro Valerio Casini, già primo degli eletti a ottobre nella lista Calenda -spiega il leader di Iv-. ‘Ma chi ve lo fare di mettere il simbolo?’, ci dicono i politici che vivono di sondaggi ma non si presentano mai alle elezioni. ‘Chi ve lo fare se i sondaggi dicono che rappresentate il 2%?’ Bene, andiamo a vedere quanto rappresentiamo”.

“In politica contano i voti, non i sondaggi. Il 16 gennaio alle suppletive vedremo se davvero Italia Viva vale solo il 2%. Come dicono tutti. Intanto, Conte – quello che ha il 106% di consenso, secondo Casalino – ha rinunciato a metterci la faccia anche stavolta. Sono tutti bravi coi sondaggi degli altri. Chi ha amici o conoscenti che stanno su Roma 1 si prepari: sarà una grande battaglia e vedremo quanto vale Italia Viva alle politiche nello scenario del bipopulismo con Pd e Cinque Stelle da una parte e Destra unita dall’altra”, conclude Renzi.

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