Salvini diceva di difendere gli operai di GKN ma l'avvocato che li ha fatti licenziare è il suo consulente

Il titolare dello studio legale, l’avvocato Francesco Rotondi, dal 2015 è anche consulente della Lega di Matteo Salvini e relatore alle scuole di formazione interne.

Salvini diceva di difendere gli operai di GKN ma l'avvocato che li ha fatti licenziare è il suo consulente
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29 Novembre 2021 - 17.13


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L’europarlamentare Brando Benifei racconta su Instagram una storia che rivela molto dell’ipocrisia di certe parti politiche, in particolar modo della Lega di Matteo Salvini. 

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“Ci siamo tutti indignati per il post di festeggiamento dello studio legale che ha difeso la GKN di Campi di Bisenzio nella vertenza che ha portato al licenziamento di 422 operai. Oggi scopriamo un altro tassello di questa storia: il titolare dello studio legale, l’avvocato Francesco Rotondi, dal 2015 è anche consulente della Lega di Matteo Salvini e relatore alle scuole di formazione interne. La stessa Lega che da anni fa finta di voler aiutare gli ultimi e gli sfruttati, ma che alla fine è sempre dalla parte dei più forti” scrive Benifei. 

“Lo scorso settembre lo stesso Salvini si era lanciato in roboanti dichiarazioni a difesa di quei 422 operai, promettendo “l’impossibile” per salvare quei posti di lavoro, accusando anche l’Europa e “le norme che da Bruxelles ricadono sulla testa di Campi Bisenzio”. 

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Benifei è fin troppo buono: Salvini non aveva solo avuto ‘roboanti parole’, no, aveva mosso accuse precise. Ecco cosa diceva il 20 settembre 2021, poco più di due mesi fa: “Da dove arrivano i licenziamenti alla Gkn di Firenze? Provate a chiedere al candidato della sinistra come votano i parlamentari di sinistra in Europa quando gli propinano tutte le robe green”.

“Pensiamo agli operai di Campi Bisenzio che da mesi stanno protestando, giustamente, per un licenziamento via messaggino, che neanche all’ultimo degli esseri umani può essere riservato: ma da dove arriva quel licenziamento? Provate a chiedere al candidato della sinistra come votano i parlamentari di sinistra in Europa quando gli propinano tutte le robe green, quando spiegano che entro il 2035 non ci deve più un essere un auto con il motore a combustione che gira per l’Italia e l’Europa”, diceva ancora Salvini. “E loro dicono che bello, tutte auto elettriche, tutte piste ciclabili, tutti monopattini elettrici e votano sì a Bruxelles. Qual è il problema? Che poi licenziano centinaia di operai a Campi Bisenzio in Italia per i loro sì ideologici a Bruxelles”, aggiungeva.

“Va bene la transizione ideologica – proseguiva il leader della Lega – ma salvando il lavoro, altrimenti è chiaro che chiudono in Italia e aprono in Polonia, in Ungheria, in Repubblica Ceca. Aprono là perchè pagano meno tasse”.

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E insomma, non possiamo che ridare la parola a Benifei, quando chiude il suo post scrivendo: “A quanto pare, dietro le solite promesse alla Salvini non si nascondeva solo il vuoto di idee e proposte, ma anche una gigantesca ipocrisia: a seguire la pratica per quei licenziamenti c’era proprio uno dei suoi consulenti!  Da sprofondare per la vergogna”. 

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