Renzi contro Bonomi: "Stucchevole il suo attacco alla politica, a gennaio chiedeva il Conte ter"
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Renzi contro Bonomi: "Stucchevole il suo attacco alla politica, a gennaio chiedeva il Conte ter"

L'ex premier e leader di Italia viva: "Meno male che abbiamo ascoltato nostro cuore. Oggi c'è Draghi"

Matteo Renzi
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26 Settembre 2021 - 10.44


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In un’intervista a La Repubblica, Matteo Renzi, ex premier e leader di Italia Viva dopo gli applausi della platea degli industriali al premier Darghi non ha mancato di esprimere parole molto positive verso l’ex governatore della Bce. 
“Confindustria a gennaio chiedeva continuità sulla linea economica Conte-Gualtieri e molti bollavano come irresponsabile aprire la crisi. Meno male che abbiamo ascoltato il nostro cuore e non i loro suggerimenti. Oggi c’è Draghi, l’Italia è più forte”. 
“Sono stato felice: c’è grande entusiasmo degli imprenditori. E ciò è positivo – ha sottolineato -. Più fiducia significa più Pil e posti di lavoro. Poi ammiro le conversioni sulla via di Damasco”.
Bonomi ha chiesto ai partiti di lasciar perdere con le beghe interne e le tensioni per le comunali e il Colle, condivide? “Ho apprezzato la relazione – risponde l’ex premier -, ma giudico stucchevole l’attacco alla politica. È naturale che i partiti si dividano per le amministrative o per il Quirinale: si chiama democrazia. Non conosco il dottor Bonomi e non dubito della sua passione civica, ma non prendo lezioni di politica da lui. Del resto – ha detto ancora Renzi a Repubblica – ricordo il suo appello televisivo a sostenere il Conte ter, con tanto di esplicita indicazione del ministro dell’ Economia, mentre io lottavo per la ‘svolta Draghi’. Ognuno faccia il suo mestiere, senza invadere il campo altrui. Bonomi rispetti la politica quanto noi rispettiamo l’impresa. Attaccare i partiti per un applauso è roba da populisti”.
Quanto al premier, secondo il leader di Italia viva “Draghi può fare tutto. Può fare il presidente della Repubblica con autorevolezza e prestigio. Può rimanere a Chigi gestendo la partita del patto di stabilità in Europa. Può guidare le istituzioni politiche europee dopo aver governato quelle finanziarie. Lui può. Inutile tirarlo per la giacchetta adesso, ne parleremo a febbraio”.
Come va fatta la riforma fiscale? “Abbassando le tasse sul lavoro. Dobbiamo aumentare i salari senza pesare ancora sulle imprese”, ha detto Renzi. “E rilanciare sulla redistribuzione degli utili aziendali, favorendo fiscalmente gli imprenditori che condividono parte degli utili coi lavoratori. Questo è il campo di gioco su cui definire un patto tra governo, imprese e sindacati. Servono più soldi ai lavoratori, subito”.

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