Bonetti al G20 delle donne: "Donne afghane esposte al rischio di violenze e abusi, non voltiamoci"

La ministra per le pari opportunità e la famiglia nella conferenza a Santa Margherita Ligure: "E' giunta l’ora di accelerare, e per fare questo si debba favorire un approccio condiviso al tema”

La ministra Bonetti
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26 Agosto 2021 - 11.16


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L’arrivo dei talebani in Afghanistan ha riportato la condizione delle donne in questo stato verso il peggio, privandole di molte libertà e rendendole vittime di possibili violenze ingiustificabili.

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“In questa giornata non possiamo non volgere la nostra attenzione verso l’Afghanistanalla popolazione civile e in particolare alla condizione delle donne, delle bambine, delle ragazze”, ha dichiarato la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, in apertura della Conferenza G20 sull’empowerment femminile a Santa Margherita Ligure.

“Il rischio di violenze, di abusi e di violazioni dei diritti umani cui l’intera popolazione femminile, di ogni età, si trova ora esposta- avverte- richiede una chiara assunzione di responsabilità dei membri del G20 e dell’intera comunità internazionale. Noi non possiamo voltare lo sguardo dall’altra parte e non lo vogliamo. Per questo- conclude la ministra- ho convocato nel corso della giornata di oggi una riunione dei ministri responsabili per le pari opportunità, sulla condizione delle donne in Afghanistan, per esaminare più approfonditamente il tema e lavorare a una linea di convergenza G20 sulla questione femminile in Afghanistan”.

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“La Presidenza italiana del G20 ha fortemente voluto questa Conferenza, in un tempo in cui l’Italia ha scelto convintamente per il proprio sviluppo la strada del protagonismo delle donne, dell’empowerment e della parità, obiettivo da raggiungere a tutti i livelli. È nostra convinzione che lungo questa strada sia giunta l’ora di accelerare, e che per fare questo si debba favorire un approccio condiviso al tema”, ha proseguito la ministra per le pari opportunità e la famiglia.

Bonetti osserva che “sono tante le sfide che le donne hanno fronteggiato nella pandemia di Covid-19 e ancora affrontano: quelle sanitarie in primis e quelle causate dal gravare dei carichi di cura familiare in maniera preponderante sul ruolo femminile. Simili sfide chiedono una risposta coordinata in seno al G20”.

La pandemia, prosegue, “ha segnato anche un drammatico aumento dei casi di violenza contro le donne, aggravando un fenomeno che resterà difficile contrastare se non creando condizioni di vera parità tra uomini e donne. Per gran parte delle vittime, l’empowerment, anche economico, è la sola possibilità di una via d’uscita dalla violenza”.
Tra gli obbiettivi della conferenza, conclude, “dare vita ad una piattaforma strutturale di discussione interna al G20: al tema dell’empowerment delle donne dobbiamo garantire condivisione, continuità di approccio e una prospettiva concreta di raggiungimento degli obiettivi. È il tempo di mettere convintamente le donne al centro delle nostre scelte strategiche, ed è il tempo di condividere le nostre strategie e dare basi solide e comuni alla parità di genere“.

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Bonetti spiega che “per l’agenda dei lavori di oggi abbiamo attribuito particolare attenzione a quelli che riteniamo essere i punti più urgenti da affrontare: quello del lavoro e dell’empowerment economico delle donne. L’equilibrio vita-lavoro. I temi dell’ambiente e della sostenibilità. L’accesso alle materie scientifiche – le cosiddette materie STEM – e alle competenze finanziarie e digitali“. Si tratta di temi “tutti fra loro strettamente correlati.

Abbiamo bisogno di contrastare in ogni ambito, anche in quello familiare ed educativo oltre che nel lavoro, le diseguaglianze che gravano sulle donne, sulle bambine e le ragazze. Sappiamo bene- conclude la ministra- che le diseguaglianze tra donne e uomini si radicano già nella prima infanzia. E sappiamo che finché permetteremo discriminazioni sulle bambine, negheremo di fatto l’affermazione che i diritti dei bambini sono universali, affermazione che già ci impegna nella Convenzione sui diritti del bambino”.

 “Nel percorso italiano verso la parità rientra anche la riforma del Family Act, proposta di legge che ho avanzato per strutturare le politiche familiari su più livelli, a partire dall’occupazione delle donne, dai servizi educativi, la condivisione dei carichi di cura e l’armonizzazione dei tempi di vita e lavoro”, ha sottolineato la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.

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Infine, ha detto, “sto lavorando per far sì che il Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne diventi finalmente uno strumento strutturale per il nostro Paese, per assicurare sostegno stabile alla rete antiviolenza e sostenere tutte le vittime nel loro percorso di uscita dalla violenza e di riconquista della propria libertà”.

 

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