Un cavalierato del lavoro non si nega a nessuno ma...
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Un cavalierato del lavoro non si nega a nessuno ma...

Una interpellanza parlamentare presentata sul caso e in ultimo ol parere richiesto alla procura della Repubblica di Agrigento

Pippo Spataro
Pippo Spataro
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globalist Modifica articolo

24 Agosto 2021 - 11.55


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Un titolo di Cavaliere del Lavoro non si nega a nessuno, soprattutto se il titolo può far crescere il consenso all’interno di una associazione che periodicamente deve rinnovare i suoi vertici.
Parrebbe che funziona così a CittadinanzAttiva di Sicilia, almeno a leggere i documenti, le denunce e le diffide inviate ai vertici romani, a leggere l’interpellanza parlamentare presentata sul caso, e in ultimo al parere richiesto alla procura della Repubblica di Agrigento di un dirigente regionale, Pippo Spataro che da questo meccanismo si è sentito penalizzato nelle fasi congressuali.
Il perno di tutto, a Messina, dove il potente dirigente dell’associazione pare poter disporre di un canale privilegiato per arrivare alla nomina di Cavalieri del Lavoro.
Fino ad oggi 5 dirigenti siciliani nominati, altri due in lista di attesa, come si legge nel documento parlamentare firmato da Paragone.
Dispensare nomine di gran prestigio, dunque, dopo segnalazioni tenute in gran considerazione in Prefettura.
Così il gioco congressuale diventa facile. Parrebbe che in Sicilia metà dei dirigenti dell’associazione ha già raggiunto la nomina per intercessione e segnalazione del numero uno messinese di CittadinanzAttiva.
Un bel pacchetto congressuale in cassaforte. Onorificenze distribuite con generosità e – non può che essere così – con il benevolo atteggiamento della prefettura, canale obbligato per segnalazioni e onorificenze che ci riconducono direttamente a Roma, al Colle più alto.
Passo parlamentare, firmato da Paragone, dicevamo, e passo di Spataro sulla Procura della Repubblica di Agrigento, poi qualche articolo di giornale e tanti passi ufficiali nei confronti dei vertici nazionali.
Non molto ma forse sommovimenti che potrebbero invertire lo stato delle cose all’interno dell’associazione, ristabilendo le regole ed evitando che i giochi siano compromessi da riconoscimenti indirizzati secondo necessità. La partita è aperta. A Messina procederanno lungo i binari di chi più può, o si farà strada l’idea più prudente di cambiare strada e metodi?
“Ho presentato una diffida alla segreteria regionale – ha detto Pippo Spataro – sono intenzionato a continuare la mia battaglia di trasparenza e correttezza, di legalità. Non si può andare avanti con un congresso svolto senza precise regole e condizionato da nomine – come ha scritto Paragone nel suo documento parlamerntare che finiscono con lo svilire il valore di riconoscimenti così alti”.

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