Palamara confida: "Prendo il sussidio, ma alle suppletive non mi candido per soldi"

Il magistrato radiato: "Dallo scorso 4 agosto, ho preso un assegno alimentare di 1800 euro al mese, ma il mio obiettivo è portare avanti la mia battaglia sulla giustizia”.

Luca Palamara
Luca Palamara
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19 Agosto 2021 - 12.40


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La sua radiazione dalla magistratura è ancora oggi un argomento all’ordine del giorno, tema su cui Palamara ancora combatte.

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La sua candidatura alle suppletive a Roma ormai è certa: si svolgeranno il 3 ottobre.

Assicura che candidarsi non è un modo per cercare l’immunità – “non scherziamo”, risponde – o per soldi – “dal luglio 2019 fino alla conferma definitiva della radiazione, lo scorso 4 agosto, ho preso un assegno alimentare di 1800 euro al mese” – ma per portare avanti “la mia battaglia sulla giustizia”.

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 “Tutto è nato grazie al successo del mio libro, Il sistema. La gente mi ferma per strada e mi dice: ‘Dottore, vada avanti’. Ovunque piazze piene. Mi hanno applaudito anche nei giorni in cui erano uscite notizie negative sul mio conto”. La scelta di Primavalle perché “sono nato e cresciuto a Montesacro. Non sono snob. A Primavalle ci giocavo a calcio da ragazzo, conosco i problemi. E la mia battaglia sulla giustizia riguarda tutti”.

Dopo la radiazione dalla magistratura, Palamara spiega: “La vita chiude le porte e apre i portoni. Ho scritto un libro che è piaciuto a molti italiani. Sto lavorando a un seguito”. Il libro ha venduto “trecentomila copie. La prima tiratura, a gennaio, era stata di ventimila. Un fenomeno tipo La Casta”. 

L’idea del libro, sottolinea, è nata “da una chiacchierata con Alessandro Sallusti. Ai tempi di Berlusconi ci massacravamo nei talk, oggi abbiamo un legame fortissimo. Chi l’avrebbe mai detto?”.

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Con la magistratura, intanto, “la partita non è finita. Contro la radiazione ricorrerò alla Corte europea per i diritti dell’uomo. E al processo mi difenderò. Non ho svenduto la funzione giudiziaria”. “Confido – conclude – di contribuire ad aprire un dibattito, che porti alla riforma della magistratura”.

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