Contatto telefonico tra Draghi e Putin: "In Afghanistan evitare una catastrofe umanitaria"

La nota di Palazzo Chigi: "Confronto su stabilità, contrasto a terrorismo e droga, diritti delle donne". Da Mosca: "Al G20 sforzi per la pace in Afghanistan"

Vladimir Putin
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19 Agosto 2021 - 18.19


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Spunti sulla stessa lunghezza d’onda tra Italia e Russia questo pomeriggio: è infatti avvenuto un colloquio tra Draghi e Putin sulla situazione in Afghanistan.

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A pochi giorni dalla presa di Kabul da parte dei talebani, il Cremlino si era detto disposto a tendere loro la mano, prendendo una decisione sul loro riconoscimento una volta capite le reali intenzioni.

Il Presidente del Consiglio ha parlato con il Presidente della Federazione Russa, che ha offerto l’occasione per un’analisi articolata della situazione sul terreno in Afghanistan e delle sue implicazioni regionali. Lo rende noto palazzo Chigi.

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Nel corso del colloquio, si legge in una nota, sono stati discussi gli indirizzi che potranno informare l’azione della Comunità internazionale nei diversi contesti diretta a ricostruire la stabilità dell’Afghanistan, a contrastare il terrorismo e i traffici illeciti e a difendere i diritti delle donne.

I due presidenti – fa sapere il Cremlino – hanno sottolineato l’importanza di prevenire una catastrofe umanitaria e garantire la sicurezza dei residenti del paese. È stata rilevata la necessità di combattere ulteriormente la diffusione dell’ideologia terroristica e la minaccia della droga proveniente dal territorio dell’Afghanistan.

Putin e Draghi – sottolineano i russi – si sono espressi a favore del consolidamento degli sforzi internazionali, anche nell’ambito del G20, attualmente presieduto dall’Italia, per contribuire alla pace e alla stabilità in Afghanistan. È stato sottolineato l’interesse reciproco per lo sviluppo di legami russo-italiani reciprocamente vantaggiosi in vari campi. È stato deciso di continuare i contatti.

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Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov sarà a Roma dal 26 al 27 agosto per una visita di lavoro. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Sono previsti negoziati con il ministro degli Esteri italiano, Luigi di Maio e colloqui con il premier Mario Draghi. È previsto un approfondito scambio di opinioni sull’agenda internazionale e regionale, compresa l’interazione nel G20 e altri formati internazionali, le relazioni con l’Ue e la Nato, la situazione in Ucraina, Afghanistan, Libia, Siria e la situazione nel Mediterraneo”, ha precisato Zakharova.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, durante il G7 esteri, ha citato la Russia, insieme alla Cina e alla Turchia, come importante partner con cui dialogare. ”È fondamentale mantenere uno stretto coordinamento tra alleati per impostare una strategia condivisa nei confronti della nuova situazione a Kabul. L’Italia, come presidente del G20 e Paese in stretto coordinamento con il G7, ha in programma di convocare una riunione ad hoc a livello di leader per promuovere una discussione approfondita tra i membri sull’Afghanistan” che “fornirà l’opportunità di ampliare il sostegno a un approccio comune. Il format del G20 ci consentirà di coordinare la nostra posizione con altri importanti partner: Russia, Cina, Turchia”, ha dichiarato Di Maio.

Secondo quanto si apprende, durante il suo intervento alla ministeriale del G7, Di Maio ha anche invitato a “giudicare i talebani dalle loro azioni, non dalle loro parole. Abbiamo a disposizione qualche leva, sia pur limitata, su di loro come l’isolamento dalla comunità internazionale e la prosecuzione dell’assistenza allo sviluppo fornita finora. Dobbiamo mantenere una posizione ferma sul rispetto dei diritti umani e delle libertà, e trasmettere messaggi chiari tutti insieme”.

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Quanto al piano italiano di evacuazione, Di Maio ha spiegato che “con gli ultimi voli atterrati a Roma sono già arrivati in Italia più di 500 afghani, tra ex collaboratori e famiglie”. Inoltre, “il nostro piano è trasferire in Italia circa 2.500 afghani che hanno collaborato negli anni con le Istituzioni italiane”. Non solo, perché “negli ultimi giorni abbiamo evacuato la maggior parte dei nostri connazionali e parte del personale locale dell’Ambasciata, insieme ad alcuni membri del personale locale della Delegazione Ue a Kabul e dell’Ufficio Nato”. Infine ”è fondamentale ribadire l’appello per un accesso umanitario pieno, sicuro e senza ostacoli delle organizzazioni internazionali al Paese. La comunità internazionale deve continuare a fornire un’assistenza salvavita fondamentale alla popolazione afghana”.

Dal punto di vista degli aiuti, “abbiamo già erogato all’Unhcr il primo contributo di 250.000 euro per far fronte all’emergenza umanitaria”. “Tutti ci aspettiamo un numero crescente di richiedenti asilo e migranti dall’Afghanistan”, ha aggiunto Di Maio. “Questo è un problema che non possiamo non affrontare insieme alla comunità internazionale. Dobbiamo definire una politica e una risposta comune in questo senso. Non esistono soluzioni nazionali per un problema di tale portata”. Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, l’Italia – come la Germania e altri paesi – ha sospeso de facto tutte le iniziative bilaterali che coinvolgono le autorità afgane. “Siamo invece pronti a contribuire alle iniziative di risposta alle emergenze portate avanti da organizzazioni internazionali”, ha aggiunto il ministro. 

 

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