Locatelli: “Basta con il guadagno anteposto alla vita. Basta concessioni al ribasso senza garanzie”
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Locatelli: “Basta con il guadagno anteposto alla vita. Basta concessioni al ribasso senza garanzie”

L’ex componente delle Commissioni Trasporti della Camera ed esponente di Rifondazione Comunista: "Non siamo di fronte a un incidente, ma a un disastro procurato da una linea di condotta criminale"

La funivia caduta a Stresa
La funivia caduta a Stresa
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26 Maggio 2021 - 16.21


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di Antonello Sette

 

Ezio Locatelli, la storia la conosce meglio di me. Un cavo si spezza. La funivia che collega Stresa a Mottarone precipita. Muoiono quattordici persone, Fra cui un bambino di cinque anni. Un altro bambino, ultimo nato di una famiglia che non c’è più, lotta fra la vita e la morte. Sembra un tragico incidente ma, a quanto pare, non lo è. Il procuratore della Repubblica di Verbania Olimpia Bossi parla di un sistema frenante manomesso volontariamente dai gestori e della voglia di guadagno anteposta alla sicurezza. Ho cercato ripetutamente di contattare questa mattina il segretario generale della Filt-Cgil ma, dopo n primo contatto e una promessa di risposta, il suo ufficio mi ha messo in perenne attesa. Mi aiuti lei, che per decenni ha fatto parte delle Commissioni Trasporti della Camera e della Regione Lombardia, a capire come si possa arrivare a mettere così platealmente la vita in secondo piano rispetto al profitto. Rispetto al guadagno di una stagione.

Le ultime risultanze delineano un quadro semplicemente agghiacciante –  accusa l’ex componente delle Commissioni Trasporti della Camera e della Lombardia rispondendo all’Agenzia SprayNews – . Non siamo di fronte a un incidente, ma a un disastro procurato da una linea di condotta criminale. Io credo che non si possa definire altrimenti la manomissione dei freni di emergenza da parte del concessionario privato della funivia. Ancora una volta pur di non perdere un incasso si producono disastri, come è accaduto con il crollo di diversi ponti stradali a partire da quello di Genova. E’ la logica del profitto privato a qualunque costo che ancora una volta ha mietuto vittime umane. Io penso che bisogna finirla, ma proprio finirla, con le concessioni private date in ribasso e senza nessuna garanzia di controlli adeguati. 

Se capisco bene, lei chiama in causa altre responsabilità oltre 

a quelle, a questo punto evidenti, del gestore privato?

La Regione Piemonte deve essere chiamata a rispondere della correttezza della concessione rilasciata al gestore della funivia e degli interventi di vigilanza e di controllo che ha svolto od omesso. In ogni caso penso che la gestione di queste infrastrutture debba tornare pubblica. E credo che il pubblico debba garantire, sopra ogni altra cosa, la sicurezza. Qui, invece, c’è stata una manomissione volontaria dell’impianto frenante per non compromettere un guadagno privato. Io penso che nessuno possa sfuggire alle proprie responsabilità, I gestori innanzi tutto per loro stessa ammissione, ma anche la Regione Piemonte che deve rispondere della concessione rilasciata. Basta con le concessioni al buio. Basta con le concessioni al ribasso. Si era detto che il privato avrebbe garantito una maggiore sicurezza.  Le tragedie che si susseguono stanno dimostrando l’esatto contrario. 

Locatelli, lei dice basta alle concessioni al ribasso. Ma come la mettiamo con la deregulation degli appalti e la libertà di subappalti selvaggi che il Governo Draghi si appresterebbe a varare?

La deregulation degli appalti e dei subappalti abbatte le barriere della sicurezza sul lavoro, della legalità ed anche della qualità dei servizi. La tragedia della funivia Sresa-Mottarone deve rimettere in discussione il provvedimento del Governo che era e rimane un atto irresponsabile. Non dimentichiamo che il processo di semplificazione e di deregulation prospettato dal Governo è oltretutto un grande regalo cosche mafiose e criminali, che potrebbero sguazzare nei meandri della selvaggia assenza di qualsiasi procedura di controllo. 

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