Gualtieri: "Proposta Letta è sacrosanta, l'Italia è fanalino di coda nelle tasse di successione"

L'ex ministro dell'economia e candidato al Campidoglio: "Non tocca il 99% degli italiani e sostiene interventi per i giovani. Giusto battersi perché faccia parte della riforma fiscale"

Roberto Gualtieri ed Enrico Letta
Roberto Gualtieri ed Enrico Letta
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21 Maggio 2021 - 20.46


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Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia ed esponente del Pd, ha oggi parlato delle tasse di successione.
“L’Italia è il fanalino di coda nella tassazione su eredità e successioni. La proposta dote ai 18 del segretario del Pd Enrico Letta è sacrosanta: non tocca il 99% degli italiani e sostiene interventi per i giovani. Giusto battersi perché faccia parte della riforma fiscale”. 
“A chi ha criticato la proposta di Enrico Letta sulla dote per i giovani – ha sottolineato Gualtieri – suggerisco di dare un’occhiata al grafico dell’Ocse (che Gualtieri pubblica sulla propria pagina Facebook ndr), che compara il gettito fiscale derivante dalla tassazione sulle eredità e le successioni in Italia e in altri paesi Ocse. Come si vede l’Italia è il fanalino di coda insieme a Ungheria e Lituania, assai distante da tutti gli altri principali paesi compresi Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito. In Italia l’aliquota di tassazione per eredità o donazioni superiori a 5 milioni di euro è al 4%, contro il 30% in Germania, il 34% in Spagna, il 40% in Gran Bretagna, il 45% in Francia”.
Come hanno documentato Paolo Acciari e Salvatore Morelli, rileva Gualtieri, “mentre tra il 1995 e il 2016 il valore di donazioni ed eredità è aumentato dall’8,4% al 15,1% del Pil, è aumentata anche considerevolmente la concentrazione della ricchezza e i patrimoni superiori al milione di euro sono passati dal 18,7% al 24,8% di quelli totali. Allo stesso tempo invece il gettito per l’erario delle successioni si è ridotto di un terzo. Appare quindi difficilmente contestabile che la proposta avanzata dal segretario del Pd, che non è destinata a toccare il 99% degli italiani e che per finanziare interventi a sostegno dell’autonomia dei giovani avvicina il trattamento delle donazioni superiori a 5 milioni a quello di tutti i principali paesi europei ed occidentali, sia sacrosanta. E che è giusto battersi perché essa faccia parte della riforma fiscale che partirà a luglio”.

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