Savoini e Metropol: la procura chiede una proroga delle indagini sul Russiagate

Al centro dell'inchiesta un'operazione sospetta di corruzione (non andata a buon fine) legata all'importazione in Italia di una grande quantità di petrolio

Savoini e Salvini
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11 Maggio 2021 - 15.35


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Vi ricordate Savoini e l’audio nel quale l’uomo legato a Salvini chiedeva soldi in cambio di una politica filo-russa della Lega e di tutti i partiti di estrema destra in seno alla Ue?

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La storia è ancora tutta da decifrare.

La procura di Milano ha chiesto un’ulteriore proroga – la terza per altri sei mesi – delle indagini nei confronti di Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini, dell’avvocato Gianluca Meranda e dell’ex banchiere Francesco Vannucci, indagati per corruzione internazionale nella vicenda sui presunti fondi russi alla Lega.  La richiesta, su cui deciderà il gip, è stata inoltrata dai pm Sergio Spadaro, Gaetano Ruta e Donata Costa che lasceranno tutti, a partire dal prossimo mese di giugno, la procura milanese lasciando quindi il fascicolo in nuove mani. 

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L’indagine, nata dopo un articolo de L’Espresso, mette al centro l’incontro avvenuto il 18 ottobre 2018 all’Hotel Metropol della capitale russa e l’audio, pubblicato dal sito statunitense BuzzFeed, in cui si sente una voce attribuita a Savoini, fondatore dell’associazione Lombardia-Russia.

Al centro dell’incontro d’affari ci sarebbe secondo la procura di Milano un’operazione sospetta di corruzione (non andata a buon fine) legata all’importazione in Italia di una grande quantità di petrolio che, nelle parole di chi starebbe trattando, sarebbe dovuto affluire in parte nelle casse della Lega e permettere così al partito guidato da Salvini di affrontare la campagna elettorale delle ultime europee.

Le indagini sono proseguite senza clamore negli scorsi mesi e si potranno tirare le somme non prima di fine anno.

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