Cartabia: "Ora basta. Un processo penale troppo lungo significa un anticipo di pena"
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Cartabia: "Ora basta. Un processo penale troppo lungo significa un anticipo di pena"

La ministra della giustizia ha poi sottolineato quanto il recovery plan sia fondamentale per la riforma della giustizia

Marta Cartabia
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11 Maggio 2021 - 09.55


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La ministra della giustizia Marta Cartabia ha ha parlato durante la riunione alla Camera con membri e capigruppo delle Commissioni Giustizia, a proposito della riforma del processo penale. 
“Occorre intervenire sui tempi del processo penale anche per contenere i rischi che il processo si trasformi in un anticipo di pena, quanto meno sul piano sociale”.

Cartabia ha spiegato come il diritto alla ragionevole durata dei processi “affondi le sue radici nell’esigenza di assicurare il rispetto effettivo della presunzione di innocenza (o di non colpevolezza come dice la Costituzione italiana)”.
Secondo la ministra, infatti, “se è vero che per l’ordinamento giuridico la persona non può essere considerata colpevole fino alla sentenza definitiva di condanna, non è men vero che, sul piano dell’effettività, con l’apertura di un processo penale l’imputato – specie se il fatto e’ reso pubblico nel circuito mediatico – è esposto a un giudizio (o meglio a un pregiudizio) di colpevolezza sociale che può avere gravi ripercussioni sulla sua reputazione, sulle sue relazioni personali e sociali, sull’attività economica e su molti altri aspetti della vita della persona”. 

Cartabia ha poi sottolineato come la riforma della giustizia sia la “condizione perché arrivino in Italia non solo i 2,7 mld del pnrr destinati alla giustizia, ma i 191 mld destinati a tutta la rinascita economica e sociale italiana”.
“Entro la fine del 2021 – ha dichiarato la ministra – devono essere approvate le leggi di delegazione per la riforma del processo civile, penale e del csm. Vorrei che fosse chiara la responsabilità che abbiamo anzitutto noi esponenti del governo e rappresentanti politici in parlamento. Se non approveremo queste tre importanti leggi di delegazione entro la fine dell’anno anzi prima della sessione di bilancio autunnale, mancheremo a un impegno assunto con la commissione per ottenere le risorse europee perchè la posta in gioco sono le risorse del recovery”.
La ministra ha ribadito come l’occasione sia da non mancare. “Chi si sottrae al cambiamento si dovrà assumere la responsabilità di mancare una occasione così decisiva per tutti – ha commentato la ministra – L’impresa è titanica. Nessuno ce la può fare senza il contributo, l’impegno, l’entusiasmo, la disponibilità di tutti, tanto a livello politico e che giudiziario ma dobbiamo farcela”.

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