Uno dei principali esponenti dell’oscurantismo italiani che adesso combatte una accesa battaglia politica contro i diritti civili.
“C’è stata una ennesima forzatura inaccettabile. In commissione giustizia si continua a mostrare i muscoli di un governo che non c’è più, di una maggioranza che non c’è più. Questo ha ovviamente delle conseguenze clamorose sul piano politico”.
Lo ha detto ai cronisti il capogruppo della Lega in commissione Giustizia al Senato, Simone Pillon, commentando il voto (con una maggioranza centrosinistra più M5S) che impone l’esame del ddl Zan prima degli altri testi sull’omofobia.
“Io non capisco – ha aggiunto – come queste parti politiche continuino a prendere ordini da Fedez come se tutto il mondo girasse attorno al ddl Zan”.
Uscire dalla maggioranza? “Non spetta a me deciderlo ma da capogruppo in commissione Giustizia – ha detto ancora Pillon – farò una battaglia nei limiti del regolamento ma perché non si verifichino più attacchi come quello di oggi. C’è stato un intervento molto interessante del rappresentante del Governo, del sottosegretario, che ha invitato le parti a ragionare, a fermarsi, a voler meglio ricalibrare le proprie posizioni perché abbiamo delle riforme importantissime all’orizzonte”.
La legge Zan è liberticida
Il ddl Zan “è un testo liberticida, pericoloso, va contro la libertà di educazione dei figli e la realtà delle cose sull’identità di genere”.
Così il senatore Simone Pillon al termine della riunione della Commissione Giustizia al Senato che ha portato a disgiungere le quattro proposte di M5s-Pd-Autonomie dal ddl Zan. “Faremo di tutto affinché queste storture non diventino legge”, avverte.