I sindacati uniti il primo maggio: "No allo sblocco dei licenziamenti"
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I sindacati uniti il primo maggio: "No allo sblocco dei licenziamenti"

Il segretario della Cgil Landini: "Vogliamo rimettere al centro il lavoro, la sua capacità di cambiare le cose la sua capacità di curare il Paese, di curare le persone".

Maurizio Landini
Maurizio Landini
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1 Maggio 2021 - 16.36


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 E’ la festa dei lavoratori ed un giorno di mobilitazione per i sindacati, che quest’anno scelgono di essere in piazza con tre manifestazioni nazionali unitarie in luoghi simbolo, con le distanze e le precauzioni necessarie.

In questo Primo Maggio, le manifestazioni sono a Terni, dove il leader della Cgil, Maurizio Landini, parla dalle acciaierie Ast, a Passo Corese (Rieti), con il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri che interviene dal sito di Amazon e all’Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa (Roma), con il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.

Quella lanciata dai sindacati è la sfida del lavoro al tempo del Covid. E non è una giornata di festa. Lo mette subito in chiaro Bombardieri: “Siamo qui perché oggi non è una giornata di festa ma di rabbia e mobilitazione, delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori governati dagli algoritmi che non si possono mai fermare. Questo è un mondo che rimane scoperto, fatto di schiavi che a volte rimangono nell’ombra come fantasmi. Siamo qui per dare loro una voce, anche in vista della ripresa economica, che non può non partire da qui”.

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Gli fa eco Maurizio Landini da Terni: “Per noi quest’anno non è un Primo maggio normale, non è semplicemente una festa, quest’anno il Primo maggio è una giornata di mobilitazione di lotta perché noi vogliamo rimettere al centro il lavoro, la sua capacità di cambiare le cose la sua capacità di curare il Paese, di curare le persone”.

E Luigi Sbarra avverte che dopo “lo tsunami sanitario” servono “riforme eque e partecipate”, perché “è stato il lavoro a pagare il prezzo più alto a una pandemia che ha aggravato le diseguaglianze e prodotto nuove povertà. Se ne parla di meno di questi temi, ma le file alla Caritas sono più lunghe di quelle per fare il vaccino”, commenta.

Al centro dei tre interventi, l’importanza di cogliere le opportunità di crescita del Recovery Fund (con l’annuncio dal palco di Landini: “Abbiamo avuto conferma che lunedì arriverà una convocazione dal Governo per discutere sul Recovery Fund. Deve essere l’avvio di un confronto vero”.

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Al centro dei tre interventi, l’importanza di cogliere le opportunità di crescita del Recovery Fund (con l’annuncio dal palco di Landini: “Abbiamo avuto conferma che lunedì arriverà una convocazione dal Governo per discutere sul Recovery Fund. Deve essere l’avvio di un confronto vero”) e il no all’unisono dello sblocco dei licenziamenti: “Sono i lavoratori ad aver permesso di poter oggi ragionare sull’uscita dalla pandemia, non sarebbe stato possibile senza il lavoro, anche quello più umile. Con tutto quello che hanno fatto in questo anno, ora se finisce la pandemia il regalo è che i lavoratori prima si sono fatti il mazzo e adesso possono essere licenziati?”.

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