Pd e M5s in pressing al Senato per la Legge Zan contro l'omofobia: mercoledì la sfida
Top

Pd e M5s in pressing al Senato per la Legge Zan contro l'omofobia: mercoledì la sfida

La Commissione Giustizia del Senato si riunirà per discutere della proposta di legge sui reati d'odio fortemente osteggiata dalla destra tradizionalista

Alessandro Zan
Alessandro Zan
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Aprile 2021 - 14.47


ATF

Mercoledì sarà una giornata decisiva per il Ddl Zan, la proposta di legge del deputato Pd, Alessandro Zan, contro i reati d’odio e contro l’omofobia.
Infatti con la convocazione dell’ufficio di presidenza della Commissione Giustizia del Senato, mercoledì 7 aprile, alle 14, si riapre la sfida sul ddl Zan.
Un tema divisivo, che rischia di essere un casus belli tra le forze dell’attuale maggioranza, con rischi per la stessa tenuta della coalizione pro Draghi.
“Mercoledì sarà il momento della verità – dice Alessandra Maiorino, senatrice del M5S e membro della Commissione Giustizia – Se la Lega continuerà in questa crociata contro le persone Lgbt si troverà sola in questa maggioranza”.
La posizione della Lega, che presiede la Commissione con Andrea Ostellari, resta ferma: la discussione della proposta di legge sull’omotransfobia non viene considerata una priorità, ma le bocche dei leghisti restano ora cucite, in attesa dell’appuntamento in Commissione.
Per la dem Rossomando, responsabile diritti del partito democratico “è il momento di finirla con i ricatti”.
“La soluzione è semplice – dice – discutiamo il testo in Senato e procediamo alla votazione, così ogni forza politica e soprattutto ciascun senatore avrà la possibilità di esprimersi”.
“La legge è stata già approvata dalla Camera e manca un ultimo passaggio, appunto quello del Senato, noi siamo pronti ad approvare definitivamente il testo”.
Parole che confermano il muro contro muro tra forze politiche: da una parte gli alleati del centrodestra, che criticano l’aspetto, sostengono, liberticida delle norme del ddl, sottolineando il rischio di dare vita a un reato d’opinione, non ritenendo inoltre il provvedimento ‘urgente’, preferendo, quindi, impegnare la Commissione su temi quali la riforma del processo civile, ad esempio, una tattica dilatoria, che trova appoggio in Fi e Fdi.
Dall’altra le forze della ex maggioranza giallorossa, a partire da Pd, M5S, Leu, che insistono per una calendarizzazione della legge, che “poi dovrà essere il Parlamento a valutare”, come detto dal deputato del Pd, Alessandro Zan, che alla Camera ha già incassato il via libera alla sua proposta, lo scorso novembre.
“La Lega finora ha cercato di dribblare ricorrendo ad ogni mezzo per ritardare, ma non è stata una buona mossa: ha suscitato l’indignazione di una larga parte del Paese e di tanti personaggi noti che hanno dichiarato apertamente il loro sostegno”, spiega ancora la pentastellata Maiorino: “Con la sua assurda ostinazione – sottolinea – è riuscita anche a spaccare il centrodestra, con tante voci da Forza Italia che si sono levate a favore di questo disegno di legge”.
Intanto il confronto, in attesa delle decisioni parlamentari, ha trovato eco al di fuori del palazzo.
In particolare è cresciuto il fronte degli artisti che chiedono di approvare la legge: da Fedez a Elodie, da Levante a Mamhood che chiedono di procedere con l’iter.
Una richiesta che settori della chiesa e della società civile, invece, ritengono ingiustificata, arrivando come nel caso di monsignor D’Ercole, vescovo emerito di Ascoli Piceno, che ha invitare i fedeli a pregare per illuminare i politici a scegliere per lo stop alla legge.

Leggi anche:  La Russia di Putin ha inserito il movimento internazionale Lgbt nella lista dei gruppi terroristi
Native

Articoli correlati