Si attende il nuovo decreto: si lavora per riaprire, ma l'intesa tra i partiti della maggioranza è lontana

Maggioranza spaccata sull'ipotesi di consentire un margine per le aperture intorno al 20 aprile per le Regioni che abbiano dati di contagi particolarmente bassi

Draghi e Speranza
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31 Marzo 2021 - 07.20


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E’ atteso per questo pomeriggio il decreto legge Covid in Consiglio dei ministri: si lavora ancora al meccanismo che potrebbe consentire un margine per le aperture intorno al 20 aprile per le Regioni che abbiano dati di contagi particolarmente bassi. A quanto si apprende da fonti di governo, la norma è al centro di un confronto molto acceso tra i ministri e diverse ipotesi sul funzionamento del meccanismo sarebbero state fatte e già stralciate.
Dunque l’esito finale del lavoro in corso si conoscerà probabilmente solo a ridosso del Cdm. Non dovrebbe esserci un automatismo per gli allentamenti, che potrebbero riguardare attività come bar e ristoranti che potrebbero tornare ad aprire a pranzo. E il decreto dovrebbe escludere per tutto il mese la zona gialla.

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Ma il centrodestra spinge per un meccanismo di revisione delle misure non aleatorio, che dia concretezza alla possibilità di riaprire (“lavoro, sport, vita”, dice la Lega). Mentre i ministri di Leu, Pd e M5s sarebbero schierati per una linea di massima prudenza, senza “illudere” i cittadini con ipotesi che poi in concreto sarebbero i dati stessi del contagio a smontare.

“Vedremo come finirà, bisogna sempre passare dal Cdm”, dice un ministro “rigorista” non escludendo che la norma per le aperture salti. Più fonti confermano che il confronto è ancora apertissimo tra i ministri e non si è trovata una mediazione, in attesa della sintesi che farà il premier Draghi.

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