Renzi fa l'incompreso dopo le polemiche per il viaggio in Bahrein: "I miei viaggi sono legittimi"

Il leader di Italia Viva: "Sui giornali troverete paginate intere sui miei viaggi all'estero ma neanche un trafiletto sull'incredibile risultato del Family Act"

Matteo Renzi
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29 Marzo 2021 - 10.49


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Non c’è dubbio che il ruolo che gli riesce meglio è quello della vittima o in subordine dell’incompreso che fa il bene dell’Italia ma non viene apprezzato e ammirato per quello che sarebbe necessario.
Così Matteo Renzi è tornato sulla polemica per la sua presenza al Gran Premio del Bahrein. 
“I miei viaggi sono legittimi, la mia dichiarazione dei redditi è pubblica, i miei numerosi incarichi internazionali sono tutti rispettosi delle regole del nostro Paese”.
 La replica del leader di Italia Viva nella sua Enews replica alle polemiche.
“Sui giornali -aggiunge- troverete paginate intere sui miei viaggi all’estero ma neanche un trafiletto sull’incredibile risultato del Family Act. Perché ormai è deciso che io faccio notizia solo se parlo di Arabia, Senegal, Bahrein: quando propongo idee sull’Italia scatta il silenziatore. Peccato, ma non ci arrendiamo”.

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E ancora: “Se avessero dato alla mia proposta di fare i tamponi agli studenti anziché comprare gli inutili banchi a rotelle, la stessa attenzione che danno ai miei viaggi, oggi avremmo un sistema più efficiente senza lo spreco dei banchi a rotelle. E lo stesso vale per il Piano Shock sulle infrastrutture. Ma si preferisce parlare di altro, chissà perché. Noi rispondiamo con un grande sorriso. Continuiamo a fare il nostro lavoro”.
Già ieri tramite il suo ufficio stampa Renzi aveva fa sapere che “è abituato alle polemiche contro di lui ma che ha come sempre rispettato tutte le norme e martedì sarà in aula a fare il suo lavoro per intervenire sul Family Act”.
“Inutile dire che i viaggi di Renzi riguardano Renzi e non costano un centesimo al contribuente”.
Ed è inutile dire che Matteo Renzi non solo non ha condannato il principe ereditario saudita Bin Salman per l’omicidio di Khashoggi ma addirittura lo ‘assolve’ dicendo che non ci sono prove del suo coinvolgimento nonostante Biden abbia reso pubblico in rapporto degli 007 Usa (insabbiato da Trump) dal quale emerge il ruolo del principe come mandante.

Il Family Act

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Domani, in Senato, viene approvata in via definitiva la legge sull’assegno unico e universale. È la prima parte di una strategia più ampia che abbiamo definito Family Act. Questa fu anche la prima proposta programmatica del Pd alle elezioni del 2018: ecco perché giustamente molti parlamentari Pd stanno facendo tutto per rivendicarla. E io sono felice anche perché ricordo chi ha scritto quel programma e chi ha candidato quei parlamentari, anche quelli rimasti nel Pd. Ma il gioco de ‘L’ho detto prima io’ non ha senso in Parlamento: dobbiamo essere tutti insieme felici del risultato. E prendere atto che una idea passa dalla Leopolda alla Gazzetta ufficiale in appena sedici mesi”. 
“Al Senato -rivendica l’ex premier- si consuma un fatto politico importante: nel novembre 2019 alla Leopolda lanciamo con Elena Bonetti il Family Act. Nel maggio 2020 poniamo l’approvazione del Family Act come condizione per restare in maggioranza. Nel marzo 2021 il Family Act diventa legge cominciando dall’assegno unico e universale. Tre commenti: Questa legge serve al Paese vista la devastante crisi demografica. Questa legge dimostra che un partito politico può lottare per le idee come abbiamo fatto assieme alla ministra Bonetti sul Family Act. Questa legge dimostra che cosa è la Leopolda: una bellissima fucina di idee, un vulcano di speranza per chi fa Politica con la P maiuscola, altro che le iniziativucce di corrente. E ricordate che quest’anno la Leopolda sarà a metà novembre, presto arriveranno le indicazioni per iscriversi”.

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