L'appello di Speranza: "Confronto per una agenda progressista che lotti contro le diseguaglianze"
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L'appello di Speranza: "Confronto per una agenda progressista che lotti contro le diseguaglianze"

Il ministro della Salute e segretario di Articolo Uno: "Proponiamo un percorso costituente condiviso con tutti coloro che sono interessati a dare una soggettività politica a una sinistra larga e plurale"

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15 Marzo 2021 - 18.16


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Parole chiare per un dialogo che porti lontano, magari a quel nuovo partito progressista di cui tanto si parla dopo il mandato decollo del Pd.

“Difesa dei beni pubblici fondamentali e lotta alle diseguaglianze. Questo è il cuore del nostro contributo di idee per una nuova agenda progressista. Siamo pronti al confronto con chi condivide questi valori”.

Lo ha scritto Roberto Speranza, ministro della Salute e segretario di Articolo Uno, che ha pubblicato un documento programmatico che si conclude con un appello a superare le attuali forme dell’organizzazione politica. “L`errore più grande che potremmo compiere”, si legge in coda al documento, “è affrontare queste sfide e la fase che stiamo attraversando ciascuno nel piccolo recinto della propria organizzazione. Per questo proponiamo un percorso costituente condiviso con tutti coloro che sono interessati a dare una soggettività politica a una sinistra larga e plurale e a costruire un campo progressista capace di offrire una alternativa alla destra”.

“Invieremo le nostre proposte – ha precisato Speranza – alle forze sociali e a chi si è mobilitato a difesa della democrazia, del lavoro e dell`ambiente. A Enrico Letta cui va il mio ‘in bocca al lupo’ per la sua nuova sfida nel Pd, a Giuseppe Conte che sta lavorando a rilanciare il Movimento 5 Stelle e a tutti gli altri interlocutori della sinistra plurale ed ecologista. Scriviamo insieme una nuova pagina per l`Italia”.
“E’ il tempo di un progetto nuovo, di un progetto – si legge nel documento – che riconfiguri l`area progressista e dia finalmente una casa alla sinistra plurale. Lo diciamo all`inizio di una fase difficile, segnata – con la nascita del governo Draghi – da un oggettivo arretramento del quadro politico. La nostra scelta di sostenerlo e di farne parte è stata giusta, necessaria e inevitabile, ma è una scelta che abbiamo compiuto criticamente e che non ci deve precludere il rapporto con chi della vecchia maggioranza ha fatto scelte diverse. E’ uno strano governo, quello di Draghi: un governo che non è nato da un fallimento ma tutto al contrario, per una manovra politica, sulle ceneri di un`esperienza, quella di Conte, positiva, come dimostra il consenso significativo ottenuto nel Paese”.
La piattaforma politica di Articolo Uno è organizzata in tre capitoli: Contro le disuguaglianze, Una ripresa in chiave ecologica e Dare linfa al civismo. Ampio spazio, nella prima parte, viene dato ai temi del lavoro e del welfare. In concreto, Speranza propone agli alleati di “restituire unità e soggettività al lavoro, attraverso: un intervento legislativo che disboschi la giungla delle tipologie contrattuali e combatta la precarietà; una legge sulla rappresentanza; una riforma degli ammortizzatori sociali; un intervento a difesa del potere d`acquisto dei salari; l`inserimento strutturale della formazione nelle dinamiche del lavoro”.
“Nella sanità, occorre invertire – come si è già iniziato a fare – la tendenza al disinvestimento pubblico; orientare il sistema verso la medicina di prossimità e territoriale; promuovere l`integrazione socio-sanitaria a partire dalla politiche per la non autosufficienza; e contrastare conseguentemente un modello centrato sull`ospedale, basato sull`accreditamento esasperato di soggetti privati”. Articolo Uno considera “non più differibile” anche “una vera riforma fiscale che superi la frammentazione presente” oltre che “una lotta ai paradisi fiscali e un impegno per la definizione di regole comuni per la tassazione dei grandi player del web”. Nel documento che Speranza propone alle forze di centrosinistra si sottolinea anche l’obiettivo di “contrastare l`allargamento del divario tra Nord e Sud”, “il divario crescente tra città e contado, tra grandi centri e periferie, piccoli centri, aree spopolate”.

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Il secondo capitolo è dedicato allo sviluppo sostenibile e alla “ripresa in chiave ecologica degli investimenti, della produzione, della distribuzione e dei consumi”. Fra le altre cose, Articolo Uno propone di “organizzare un ruolo più diretto e pertinente dello Stato e delle politiche pubbliche e, dall`altro lato, sorvegliare il rischio che si determinino sul mercato posizioni dominanti. E’ urgente dunque – si legge – mettere ordine nelle missioni delle agenzie pubbliche finalizzando più chiaramente gli obiettivi”.

Infine, “contro la disarticolazione sociale – scrive Articolo Uno – occorre indicare altresì la prospettiva del civismo” anche con l’obiettivo di “affermare una politica che non ha bisogno di essere anti-establishment per affermare nei fatti la sua autonomia dall`establishment”.

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