Letta con una borraccia con scritto Bella Ciao: e la destra (nemica della Resistenza) parte all'attacco
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Letta con una borraccia con scritto Bella Ciao: e la destra (nemica della Resistenza) parte all'attacco

Un articolo del Giornale, ossia del quotidiano di famiglia di quello che viene definito un moderato e liberale parte per la tangente. E dimostra l'infimo livello di cultura democratica

Enrico Letta
Enrico Letta
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14 Marzo 2021 - 17.16


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Un buon segnale per Enrico Letta sono gli attacchi da destra. Ovviamente  Salvini che ha subito parlato con la sua solita volgarità rispetto all’ipotesi di Ius Soli (che in realtà sarebbe doveroso chiamare Ius Culturae, visto che è un meccanismo molto diverso”.
Ma indicativo è un articolo critico contro il nuovo segretario del Pd fatto dal giornale di famiglia di Berlusconi, ossia quella destra che qualcuno spaccia ancora per moderata e liberale ma nella quale – al contrario – non mancano le strizzate d’occhio fascistoidi contro la Resistenza e il suo canto simbolo di Bella Ciao e nemmeno le tentazioni anti-scientifiche e anti-ambientali racchiuse nell’antipatica espressione dei ‘gretini’ sulle quale sono peggio di Trump.
E quindi oggi il Giornale se l’è presa con Letta perché ha osato avere una borraccia con scritto Bella ciao.
Ecco la prosa del giornale di destra: “Cavalcando la moda di Greta Thunberg e facendo seguito i proclami per la transizione ecologia, presente anche nel suo discorso, poteva mai Enrico Letta presentarsi come fanno tutti con un bicchiere di plastica? Certo che no. Quindi ecco che Enricostaisereno è arrivato con la sua rossa borraccia termica, che ha posiziona al suo fianco nel podio da cui ha fatto il discorso da neo eletto.
Attenzione, però, perché non si tratta di una qualsiasi borraccia termica che si può acquistare in una rivendita di articoli sportivi. Quella che Enrico Letta ha esibito con tanto orgoglio è promossa da “Immagina”, nuova radio del Partito democratico e reca una scritta inequivocabile: Bella ciao. Il nuovo segretario del Partito democratico si è premurato di posizionarla in modo tale che la scritta bianca su fondo rosso fosse ben visibile agli occhi delle telecamere e delle macchine fotografiche che hanno immortalato quel momento. Perché, se è vero che nel suo lungo discorso ha dichiarato con fermezza che “serve un altro Pd”, è vero anche che il linguaggio non verbale dice molto di più e, in questo caso, ricorda ai suoi elettori qual è uno dei grandi problemi del Partito democratico: la nostalgia”.
Ora chi confonde Bella Ciao, la canzone della Resistenza che ha ridato all’Italia la libertà tolta dal fascismo con la ‘nostalgia’ non ha capito nulla né della Repubblica e né della Costituzione. Non si tratta di nostalgia ma dell’essenza stessa della democrazia italiana riconquistata con la lotta di liberazione dal nazi-fascismo.
E questo dimostra l’infimo spessore politico di questa gente che ancora oggi (visto che vuole tenersi buoni i nostalgici di Mussolini) dimostra di disprezzare profondamente la Costituzione e la lotta partigiana. Che tristezza.

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