Il ministro della Cultura tranquillizza i lavoratori dello spettacolo: "I ristori arriveranno anche con le riaperture"
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Il ministro della Cultura tranquillizza i lavoratori dello spettacolo: "I ristori arriveranno anche con le riaperture"

E si sofferma anche sull'importanza di Sanremo: "Un segnale di voglia di ritorno alla normalità e di qualità"

Il Ministro Dario Franceschini
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1 Marzo 2021 - 13.12


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“Dovete stare tranquilli, la possibilità di riaprire dal 27 marzo non pregiudica i ristori”. A dirlo è il ministro della cultura Dario Franceschini intervenuto a Radio Non Stop News su Rtl 102.5. “Anche quest’anno – sottolinea il ministro – erogheremo il fondo unico per lo spettacolo indipendentemente dalle alzate di sipario e continueremo a dare i ristori e a sostenere il settore anche con le aperture limitate”.

Il mondo del cinema e del teatro “hanno chiesto a lungo di riaprire. Ma cinema e teatri sono realtà diverse tra loro, con esigenze diverse, anche rispetto alla riapertura. Per il cinema per esempio c’è da considerare una questione di prodotto. Per questo nel dpcm che probabilmente firmeremo già oggi l’ipotesi è quella di consentire e non certo obbligare la riapertura a partire da quella data”. Sulle modalità di apertura ci saranno ovviamente delle limitazioni, come “agli orari e ai posti. Se c’è il coprifuoco, va rispettato. Poi via via ci adegueremo. Sarà comunque simbolico, un pò come fu con le librerie in pieno lockdown, che abbiamo voluto tenere aperte”. Lo stesso per i musei, sottolinea il ministro, “apriranno anche nei weekend ma solo su prenotazione per impedire assembramenti”.

Vero è che purtroppo la cultura è chiusa e, continua Franceschini, “che anche io ho chiesto che l’Italia fosse la prima a riaprire, ma bisogna sempre valutare il contesto. Al momento in tutta l’Europa è così con la sola eccezione della Spagna”. Quindi sul tema dei lavoratori del settore: “Cultura e turismo sono tra i quelli che hanno pagato di più e che riprenderanno con più lentezza. In questi lunghi mesi però abbiamo stanziato 2 miliardi di fondi, introdotto misure che non esistevano come la cassa integrazione, fondi di sostegno per gli stagionali e i precari. Continueremo a farlo, sosterremo il settore fino a quando ci sarà l’emergenza, anche con riaperture limitate”.

Poi, Franceschini si è soffermato sull’importanza in un momento simile del Festival di Sanremo, al via domani e per il quale “non ho ricevuto alcun invito. È corretta la scelta di fare ugualmente il Festival di Sanremo, in questo anno bisogna adattarsi. Si è cercato di costruire un equilibrio per consentire alla società, all’economia e alle famiglie di andare in avanti in condizioni diverse dalla normalità. Molti spettacoli sono andati in streaming nelle modalità consentite. Quindi, che Sanremo si faccia e dia un segnale di voglia di ritorno alla normalità e di qualità”. Sull’assenza del pubblico all’Ariston, Non si poteva fare un’eccezione, le regole sono uguali per tutti. Ma Sanremo si farà, viva Sanremo!”.

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