Draghi nomina Deodato capo del Legislativio nel 2015 annullò i matrimoni gay celebrati all'estero

L'account Twitter di Deodato è un susseguirsi di like ad articoli cattoestremisti ed omofobi. Insomma, con queste scelte il Governo Draghi non si posiziona bene rispetto ai diritti della comunità Lgbtqi+.

Carlo Deodato
Carlo Deodato
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15 Febbraio 2021 - 16.14


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La nomina di Marta Cartabia alla Giustizia è stata una prima brutta sorpresa per la comunità Lgbtqi+ italiana, la stessa che attende con impazienza che ora si approvi – finalmente – la legge Zan contro l’omofobia. Cartabia, infatti, non è considerata esattamente un’alleata della comunità, date le parole che usò nel 2011 per condannare la scelta dello Stato di New York di legalizzare i matrimoni omosessuali, cui continua a essere contraria. 
Ma l’innegabile autorità, l’esperienza e la carriera come costituzionalista e il ricordarci che sempre di un governo di tecnici si tratta può farci chiudere un occhio. Se non fosse che Mario Draghi ha nominato capo del Dagl (Dipartimento Affari generali e legislativi) Carlo Deodato che nel 2015 annullò l’iscrizione all’anagrafe dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero. Nella sentenza scrisse che “la diversità uomo-donna è la connotazione ontologica del rito matrimoniale”.
L’account Twitter di Deodato è un susseguirsi di like ad articoli cattoestremisti ed omofobi. Insomma, con queste scelte il Governo Draghi non si posiziona bene rispetto ai diritti della comunità Lgbtqi+. Fa strano che i democratici al Governo non battano un colpo, persino dopo questa nomina. 

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