Andrea Orlando attacca Renzi: "Aveva un disegno politico che puntava alla rottura"
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Andrea Orlando attacca Renzi: "Aveva un disegno politico che puntava alla rottura"

Il vice segretario del Pd: "Il leader di Italia Viva vuole fare saltare l'alleanza, immagina altre ipotesi, non so quali, io francamente non le vedo"

Andrea Orlando
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2 Febbraio 2021 - 20.19


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Parole dure e dubbi che, più o meno, hanno tutti:”Ho l’impressione che si volesse questa rottura, che qualunque tipo di argomento fosse buono per motivarla. Credo ci fosse un disegno politico”.

Lo ha detto il vice segretario del Pd Andrea Orlando, ospite a Cartabianca su RaiTre.

“Questa crisi era tutt’altro che di semplice soluzione, ma abbiamo verificato che c’erano tutte le condizioni per ricomporre. Ma oggi è successa una cosa indicativa: abbiamo registrato una apertura del M5s sulla giustizia, si stava trovando l’intesa sulla prescrizione, si poteva trovare anche su Anpal che ho letto nel tweet di Renzi essere uno dei motivi della rottura…”.

Ha poi aggiunto: “Renzi vuole fare saltare l’alleanza, immagina altre ipotesi, non so quali, io francamente non le vedo. È l’unica lettura, perché non credo alla lettura stucchevole che si tratti di carattere o personalità. È un uomo politico che ha un disegno per sfasciare il centrosinistra e anche il Pd, perché si sente stretto in questo quadro”.

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Ha poi aggiunto: “È molto difficile ipotizzare di trovare un accordo con forze che sono ancora più lontane sui contenuti… Immaginate questo confronto con Meloni e Salvini…”.

Orlando ha rivelato di aver dato la sua disponibilità a rinunciare all’incarico di vicepremier, ipotizzato nelle trattative del pomeriggio, ma ha ribadito: “Probabilmente Renzi riteneva che questa formula e questa alleanza non era preferibile, voleva altre alleanze, ha trovato il modo per provare a costruirne altre. Secondo me è un errore enorme. Ho sempre pensato fosse questo l’obiettivo di Renzi, ma fino all’ultimo ho lavorato perché ci fosse la controprova. Purtroppo i fatti non mi hanno smentito”.

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