Acerbo (Rifondazione): "Bene scarcerare Verdini per il Covid ma fare lo stesso con i poveri cristi detenuti"

Il Leader di Rifondazione Comunista attacca Salvini: "Vista la vicinanza a Verdini, la smetta di fare demagogia contro la tutela dei diritti dei detenuti"

Maurizio Acerbo
Maurizio Acerbo
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30 Gennaio 2021 - 10.41


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Dal 3 novembre Denis Verdini era rinchiuso nel carcere di Rebibbia per la Bancarotta del Credito cooperativo Fiorentino.

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All’ex senatore forzista sono stati concessi ieri gli arresti domiciliari, a causa della drammatica situazione in cui versa Rebibbia, colpito duramente dal Covid.

Lo scorso 29 novembre, il “genero” Salvini si esprimeva con termini di protesta alla decisione del governo di liberare tremila detenuti, mentre oggi non una sola parola sulla liberazione del padre della sua compagna. Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea è intervenuto sulla questione: “E’ noto che nel carcere di Rebibbia c’è un focolaio di Covid con più di 100 contagiati. Quindi è comprensibile che il magistrato di sorveglianza accolga richiesta di trasferire Denis Verdini agli arresti domiciliari come soggetto a rischio per età o altre ragioni di salute. Auspichiamo stessa attenzione per tutti i detenuti nella medesima situazione. La stessa sensibilità si dimostri verso i poveri cristi”.

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Poi prosegue: “Quanti detenuti dell’età di Verdini o con patologie preoccupanti ci sono a Rebibbia e nelle carceri italiane? Come Rifondazione Comunista dall’inizio della pandemia abbiamo proposto misure che tengano conto del sovraffollamento carcerario. Auspichiamo – conclude – che il leader della destra forcaiola Salvini, vista la vicinanza a Verdini, la smetta di fare demagogia contro la tutela dei diritti dei detenuti”.

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