Bonino: "Il vero cambiamento sarebbe se l'incarico fosse affidato a una donna autorevole"

Una donna rappresenterebbe il massimo della discontinuità, secondo la storica la storica leader radicale e senatrice di +Europa

Emma Bonino
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29 Gennaio 2021 - 09.17


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Emma Bonino a Repubblica che però precisa di ”non aver indicato al presidente Mattarella alcun nome. In primo luogo, perché è una prerogativa del capo dello Stato la scelta dell’incaricato/a e ci sono prerogative che non vanno travalicate. E poi perché non vorrei bruciare nessuno”. Poi ha continuato dicendo: “Magari fosse incaricata una donna come premier! Il Paese cambierebbe simbolicamente e sostanzialmente, credo. Ovvio che non basta essere donne per essere migliori, anche se gli uomini l’hanno sempre pensato di se stessi”. 
Una donna rappresenterebbe il massimo della discontinuità, secondo storica la storica leader radicale e senatrice di +Europa, “se è competente. Le donne italiane hanno competenze, capacità e non devono smettere di lottare per i loro diritti. È che il potere è un afrodisiaco. Crea dipendenza: chi ce l’ha se lo tiene ben stretto. Ma non entro nel toto nomi. Ripeto: tifo per una donna autorevole e competente”.
 Quanto a Pd, 5Stelle e Leu, che hanno blindato Conte per il quale chiedono un nuovo incarico, ”è impressionante – afferma l’ex ministra degli Esteri – che questi tre partiti della maggioranza non riescano a pensare a una personalità politica più autorevole. Ci vogliamo mettere davanti alle necessità di questo Paese? Servono un piano vaccinazioni credibile, un piano scuola, la ripresa e il rilancio del lavoro con l’utilizzo dei fondi europei di Next generation Eu. Non si può continuare così. Basta fare un giro negli ospedali o parlare con le famiglie, con le aziende che chiudono, con i disoccupati. Aggiungo che il Recovery Plan che circola dal 12 gennaio è improponibile va corretto rapidamente. Mi accusano di volere far vincere Salvini e Meloni: è il contrario. Vincono con un governo che tira a campare”.
Una ‘maggioranza Ursula’? ”È una allocuzione un po’ per iniziati – conclude – Allude alla maggioranza che ha eletto Ursula von der Leyen presidente della commissione Ue con socialisti, liberali e una parte del Ppe, senza Salvini e Meloni. Sarei molto felice se accadesse con una donna in Italia”.

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