Ora Zingaretti punta al Conte-ter: "Un governo chiaramente europeista"
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Ora Zingaretti punta al Conte-ter: "Un governo chiaramente europeista"

Il segretario demo dopo la notizia delle prossime dimissioni di Conte e l'apertura formale di una crisi.

Nicola Zingaretti
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25 Gennaio 2021 - 11.24


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Ora le carte si styanno scoprendo: un Conte-ter con un patto di legislatura. “Con Conte per un nuovo governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”.

Lo ha scritto su twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti dopo la notizia delle prossime dimissioni di Conte e l’apertura formale di una crisi.

Le dichiarazioni della mattina

Nicola Zingaretti a proposito del rischio di elezioni anticipate, afferma: ”È stata la scelta di Matteo Renzi che ha materializzato il rischio di elezioni anticipate. Quando pensavamo a una crisi al buio pensavamo esattamente a questa situazione. Tutte le posizioni ora si stanno irrigidendo. Ora dobbiamo uscirne. L’apertura della crisi ha materializzato un rischio che va in tutti i modi evitato”.

C’è poi il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, che in un’intervista a QN afferma: “Il presidente Conte ha fatto molte cose buone e, come tutti gli esseri umani, ha sbagliato alcuni passaggi. Ciò detto, il quadro è chiaro: c’è una crisi difficile e assurda. Inutile girarci attorno. Bisogna evitare come la peste il ritorno alle urne. Ma non per meri calcoli elettorali, bensì per l’Italia. Quindi, noi democratici siamo con Conte. Ma lui riprenda il dialogo con Italia Viva. Sia dinamico”. 

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“Conte deve dare al Paese una maggioranza che governi e affronti le sfide che abbiamo davanti – continua – ci vuole una ricucitura con Italia Viva. E il premier agisca in tal senso”. Per Marcucci “i fatti sono che Matteo Renzi è in gran parte il responsabile della crisi. Non ha guardato con sufficiente attenzione al quadro complessivo. Però poi bisogna aggiungere che esiste un punto di equilibrio”.

Anche Goffredo Bettini, intervenendo a Omnibus su La7, chiede un segnale a Renzi.  “Ora Renzi dimostri effettivamente di avere il senso non dell’errore ma un po’ del salto nel buio che lui ha procurato – spiega – e incominci in Parlamento a dare qualche segnale, se ci sono delle aperture” nella relazione del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia.

“Se è un Renzi che ha rotto direi di no, se si mette nell’ottica di una responsabilità nazionale senza ricatti e senza prepotenze, si può guardare a una fase nuova”, ha spiegato. In ogni caso, per Bettini, “per il ricorso eventuale al voto la responsabilità è di chi ha staccato la spina, noi faremo di tutto per evitarlo”. “Accusano me ed Andrea Orlando – sostiene ancora Bettini – di aver chiuso a Renzi. Io ho dato a Renzi quel che era giusto dare a quell’area politica. Il Pd è stato il partito della responsabilità, ha sollecitato tutti a fare la loro parte ma se si parla di elezioni è stato Renzi a staccare la spina”.

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Per uscire dalla crisi politica bisogna “rimettere al centro i bisogni degli italiani: una pandemia da sconfiggere”, “una campagna vaccinale per la quale non abbiamo vaccini a sufficienza” e una “crisi economica che mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro”. A dirlo è il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un’intervista al Mattino in cui sottolinea: “Ritengo che Conte abbia tutti i titoli per formare un nuovo Governo per affrontare i problemi che ho indicato, sostenuto da tutti coloro che sono chiamati” a compiere “una scelta per l’Italia”.

“Ciascuno – prosegue – si deve misurare con queste priorità assolute, altro che crisi politiche ed elezioni anticipate”. Bonaccini invita le forze politiche a rimuovere i veti incrociati: “Ho stima del presidente Conte con cui ho collaborato molto bene – chiarisce – e non concepisco i veti personali”. “La politica – dice ancora – ha il compito di trovare soluzioni e dare risposte concrete non di arroccarsi su veti personali. Vale per Conte come vale per Renzi”.

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Secondo la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervistata dalla Stampa, Conte “fa bene ad andare avanti, la relazione Bonafede va portata al voto, magari l’esito è incerto, ma arriverà un chiarimento: in quel caso ognuno si assumerà la propria responsabilità e se andrà male si andrà alle urne”. 

“Quando la crisi finirà nelle mani di Mattarella, noi che fin qui abbiam detto che dopo Conte c’è il voto, saremo conseguenti” spiega. Rispetto a altre possibili strade, Renzi “ha creato questo pasticcio e ora cerchi una soluzione. La proponga lui: chieda di sedersi a un tavolo in una forma istituzionale, dicendo che la condizione che si è creata è grave, per un errore nella loro valutazione”. E questo “vale per tutti e non solo per lui, anche per i suoi”. Fino a quando “i parlamentari di Iv pensano che prima o poi qualcuno cederà, non si andrà lontani”.

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