Toti invoca un 'gabinetto di guerra': "Nessuno può chiamarsi fuori"
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Toti invoca un 'gabinetto di guerra': "Nessuno può chiamarsi fuori"

Il Presidente della Liguria non pensa ci siano le condizioni per andare alle urne, ma che l'unica soluzione per la fine della crisi sia un governo di unità nazionale

Giovanni Toti
Giovanni Toti
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23 Gennaio 2021 - 09.16


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Mentre Salvini e Meloni premono per il voto, Meloni con più convinzione di Salvini bisogna dire, Giovanni Toti – come già aveva fatto intendere ieri – cerca di mantenersi più moderato possibile. Il Presidente della Liguria non pensa ci siano le condizioni per andare alle urne, ma che l’unica soluzione per la fine della crisi sia un governo di unità nazionale: “Non è il momento dei responsabili ma della responsabilità. E nessuno, nemmeno il centrodestra, può chiamarsi fuori da un governo di unità nazionale che in una fase di piena emergenza sarebbe un gabinetto di guerra, come tante volte è stato nella storia”.
Toti non pensa ad appoggiare il governo Conte: “Diciamo no a un governo Conte con questa geometria di forze ma anche a un eventuale terzo governo con questo premier, che passerebbe da una maggioranza gialloverde a una giallorossa a una arcobaleno: detto anche con simpatia umana verso la persona, con la quale ho lavorato e verso la quale non nutro risentimenti, ma non esistono uomini per tutte le stagioni”. 
“Nessuno – spiega, chiarendo al sua ipotesi – può chiamarsi fuori, la maggioranza del passato, quella presente e viceversa. Dobbiamo portare avanti la campagna di vaccinazioni che oggi procede con difficoltà, a marzo senza provvedimenti ad hoc non ci sarà più il blocco dei licenziamenti, entro la primavera bisogna concludere il lavoro sul Recovery per non perdere le risorse e vanno varate norme per mettere in sicurezza i conti delle Regioni o salta il sistema della sanità: davvero possiamo permetterci di andare a votare? È evidente che servono risposte, almeno fino all’estate”.

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