Azzolina si rivolge agli studenti: "Tornate in aula, adesso gli ambienti sono controllati"

La ministra dell'istruzione: "L’istruzione è un diritto costituzionale e deve essere tutelato in un Paese civile che pensa al futuro delle nuove generazioni".

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21 Gennaio 2021 - 10.45


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La toscana è una delle regioni che per prima ha riaperto le scuole superiori con didattica in presenza, e oggi la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina è andata a far visita al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

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“La scuola non è solo apprendimento, la scuola è vita, e se gli studenti comunque escono di casa, e lo sappiamo benissimo, tanto vale che vadano in un ambiente controllato come la scuola perché tutta la comunità scolastica ha lavorato perché lo sia”.

Ha poi sottolineato: “L’istruzione è un diritto costituzionale e deve essere tutelato in un Paese civile che pensa al futuro delle nuove generazioni”.

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“Se tutti insieme lavoriamo e facciamo squadra per un obiettivo, quello dell’istruzione e della formazione dei nostri studenti e delle nostre studentesse, i risultati si ottengono – ha aggiunto la ministra Azzolina – Ovvio che si debba essere sempre molto prudenti, perché viviamo all’interno di una pandemia, e che si debba avere un grandissimo senso della responsabilità. Ma se le regole si rispettano, se ci si organizza come è stato fatto per evitare gli assembramenti, per avere più corse dei bus, sensibilizzando gli studenti e le studentesse al massimo rispetto delle regole, il diritto all’istruzione può essere contemperato con il diritto alla salute, facendo sì che nessuno possa mai dimenticare che il diritto all’istruzione è un diritto costituzionalmente sancito e deve essere tutelato in un paese che vuole essere civile e che vuole pensare al futuro delle nostre generazioni”.

Azzolina, quindi, ha lodato la scelta della Toscana di riaprire, lo scorso 11 gennaio, le scuole superiori con il 50% in presenza.

“Ringrazio il presidente Giani – ha detto la ministra – che ha messo la scuola al centro delle sue scelte politiche. Credo che la Toscana abbia fatto un grandissimo lavoro, e credo che la comunità, non solo quella scolastica, ma anche le famiglie, possano essere orgogliose del lavoro fatto: si può fare”.

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