Enrico Letta non sta sereno: "La crisi colpa della stessa persona inaffidabile"
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Enrico Letta non sta sereno: "La crisi colpa della stessa persona inaffidabile"

L'ex premier su Renzi: oggi è il capo di una cosa che è più piccola del Psdi. "Ci fa fare nel mondo la figura del solito Paese inaffidabile"

Enrico Letta
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15 Gennaio 2021 - 20.03


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Lui sa di cosa parla, l’ha provata sulla sua pelle l’inaffidabilità della stessa persona, “Follia pura”. Così Enrico Letta, ex premier, definisce la crisi di governo aperta da Matteo Renzi. Intervistato dal Corriere della Sera l’ex premier tuona: “Trovo incomprensibile e incredibile che l’Italia e in parte anche l’Europa debbano andare dietro le follie di una sola persona. Ma la situazione oggi è molto diversa, lui allora era il segretario del Pd, oggi è il capo di una cosa che è più piccola del Psdi”. Per Letta, l’ex segretario del Pd è riuscito a innescare la crisi “Perché nelle elezioni del 2018 ha fatto lui le liste elettorali del Pd. Si tratta di un potere inerziale di interdizione, con il quale ha messo in ginocchio la politica italiana e ci fa fare nel mondo la figura del solito Paese inaffidabile, pizza, spaghetti, mandolino”. Le critiche di Renzi al Recovery Plain, sottolinea “sono strumentali” perché la vera volontà è quella “di cambiare il quadro politico e provare ad avere un ruolo che gli consenta di resistere. Per farlo ha bisogno di uscire da una logica di centrosinistra. Una follia. Da parte di chi è stato premier c’è bisogno di un senso di responsabilità doppio, invece qui siamo all’opposto. Parlo da semplice cittadino, senza interessi in gioco, ma sento di dover uscire dal mio abituale riserbo perché i danni all’Italia sono enormi”.

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Secondo Letta Conte “ha fatto molto bene a sfidare Renzi, perché la sua strategia non è un rimpasto di governo, ma far saltare il banco. Conte lo ha capito e ha detto ‘o dentro, o fuori’. Ora non può che esserci un passaggio alle Camere, il Parlamento è sovrano e deciderà”. “Mi sembra che Renzi si sia chiamato fuori definitivamente e poi la politica non è una sceneggiata napoletana. Nel momento in cui decidi di rompere è finita. Dovrebbe interrogarsi, chiedersi perché non ci sia un leader o un giornale straniero che gli dia ragione e perché solo il 10% degli italiani pensa stia facendo una cosa intelligente. Dovrebbe ricordarsi della drammatica barzelletta del tizio contromano in autostrada”, aggiunge. “Conte è il capo del governo e non può che essere lui a guidare l’Italia in questo anno, non vedo come possa essergli impedito. Non dico che questo governo è stato perfetto, ma la questione principale ora è come gestire la pandemia, la crisi economica, le vaccinazioni, il Recovery. Un governo in crisi fa l’ordinaria amministrazione, mentre oggi c’è bisogno di un governo di straordinario impegno e penso sia interesse anche delle opposizioni. Chi può essere interessato alla deriva, al fallimento del Recovery?”, prosegue. Ma sull’ipotesi di un governo di unità nazionale Letta taglia corto: “Non mi impicco alle soluzioni. La crisi va risolta il più rapidamente possibile e la cosa più semplice è che Conte vada in Aula a verificare se c’è una maggioranza. I giochetti politici devono essere messi da parte. Quello che sta facendo Renzi è solo il frutto di interesse politico, come sostiene il 73% degli italiani. Serve un chiarimento subito e non può che guidarlo Conte”.

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