Crisi, Orlando (Pd): "escludo totalmente il nostro appoggio a un governo di unità nazionale"

Andrea Orlando ospita a Otto e Mezzo: "Se salta il governo Conte, il fronte progressista non c'è più. E se franasse questa esperienza di governo, riproporla sarebbe difficile"

Andrea Orlando
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12 Gennaio 2021 - 20.47


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Ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, Andrea Orlando (Pd) ha dichiarato che “se dipendesse dal Partito Democratico, quella di stasera non sarebbe l’ultima del governo Conte. E se palazzo Chigi e il M5S dicono ‘mai piu’ con Renzi se IV fa cadere il governo’, io dico che in politica non si può mai dire mai, tante volte abbiamo visto partiti dire che non avrebbero fatto alleanze politiche che poi hanno fatto. Ma adesso serve ricucire piuttosto che acuire le distanze. Ma la responsabilità è di chi produce la crisi. Io auspico che si ritorni a dove si è determinato il corto circuito. Certo, se ti alzi dal tavolo, le risposte non arrivano. Se ci rimani, arrivano. Ma sono frutto del confronto, non dello spirito santo”
“Noi – continua – abbiamo sempre fatto delle critiche al governo, è inevitabile che succeda in un governo di coalizione e mi sembra che siano sempre state fondate. Ma non penso sia stata una scelta contro Conte, le nostre osservazioni sono servite a rinforzare il governo. Tant’è che sono state ricevute. Ad esempio, ci fu tensione tra noi e Conte quando chiedemmo misure più restrittive per affrontare la pandemia. Ma avevamo ragione e grazie al confronto anche con l’altra compagine di governo siamo andati avanti, rendendole più efficaci”.
“O Conte o il voto? Noi pensiamo che Conte sia il punto di equilibrio più avanzato di questa coalizione così composita, tutte le altre soluzioni non tengono e alle elezioni spesso ci si va non perché qualcuno le voglia ma perché ci si finisce. Escludo totalmente il nostro appoggio a un governo di unità nazionale. Dovremmo gestire i fondi europei con questa destra antieuropea e una pandemia con questa destra negazionista. È già difficile con questa coalizione, figuriamoci con una in cui ci sono delle distanze simili”, aggiunge Orlando e conclude: “Se salta il governo Conte, il fronte progressista non c’è più. E se franasse questa esperienza di governo, riproporla sarebbe difficile. Per questo penso che, per quanto possa avere i suoi limiti, questo esperimento vada sostenuto”.

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