La ministra Bonetti: "A Conte manca una strategia, le mie dimissioni sono pronte a meno che..."
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La ministra Bonetti: "A Conte manca una strategia, le mie dimissioni sono pronte a meno che..."

L'esponente di Italia Viva con delega alla Famiglia nel governo Conte rilancia la polemica di Renzi: "Non è concepibile chiudere gli occhi davanti a provvedimenti da approvare senza averli prima conosciuti"

Elena Bonetti
Elena Bonetti
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4 Gennaio 2021 - 10.12


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Nel partito personale di Renzi lei – come tutti – sembra una pretoriana: “Sono sempre pronta. Lo sono stata quando ho accettato l’incarico di ministra e lo sono adesso, sia a continuare che a lasciare. Le mie dimissioni comunque sono già pronte”.
 Lo ha detto la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, che in un’intervista alla “Repubblica” parla dello scontro tra Italia viva e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“In un momento tanto drammatico di pandemia e di crisi – ha aggiunto Bonetti – la politica ha il dovere della verità e della trasparenza, per trovare mediazioni nell’interesse generale. In tutti i passaggi occorrono chiarezza, confronto e condivisione. Per me non è concepibile chiudere gli occhi davanti a provvedimenti da approvare senza averli prima conosciuti e condivisi, come invece è accaduto per il Recovery Plan”.
“Se dovessi lasciare – ha continuato Bonetti – sarebbe perché lo si decide in una squadra e in una comunità, che è quella di Iv. Ma la palla è in mano a Conte. A proposito del Family Act, ho lavorato per una prospettiva nuova sulle politiche familiari. Il Family Act è un cambio di paradigma importante che investe in natalità, educazione, lavoro femminile, giovani. Dal Family Act non si torna indietro”.
Cosa dovrebbe fare Conte per ricucire lo strappo con Iv? “Innanzitutto – ha risposto Bonetti – convertirsi a un metodo di condivisione politica, che non è una concessione, ma è dovuto in democrazia. Sul Recovery Plan c’è un testo privo di una visione complessiva. Progetti importanti non sono collocati in una strategia e pertanto risultano inefficaci. Ce ne sono poi altri che non ci piacciono, come la Fondazione per la cyber sicurezza, ricomparsa nel Piano. Oltre al Recovery, c’è un problema Sanità, dove bisogna investire utilizzando il Mes”.
“Non stiamo aprendo una crisi al buio. Però l’azione del governo deve essere chiara per attraversare la più buia crisi che l’Italia abbia mai vissuto. Sa, chiudere gli occhi sarebbe stato più comodo, ma non ce lo possiamo concedere”, ha concluso Bonetti.

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