Nasce il partito 'Calenda sindaco di Roma' e lui non dice no: "Non ho ancora deciso"
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Nasce il partito 'Calenda sindaco di Roma' e lui non dice no: "Non ho ancora deciso"

Base riformista e altri spingono Zingaretti. Ma il Pd si è fatto portatore di una linea unitaria delle forze di maggioranza anche alle elezioni locali mentre il leader di Azione non vuole accordi con M5s

Carlo Calenda
Carlo Calenda
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11 Ottobre 2020 - 09.47


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Il rebus è questo: il Pd va verso alleanze strutturali con M5s e cerca di riproporre nelle elezioni locali lo schieramento della maggioranza di governo.
Calenda è spinto da molti come candidato sindaco di Roma ma ska sua presenza equivarrebbe ad una rottura tra Pd e M5s.
Che fare? I renziani del Pd, ossia base riformista, spingono per il leader di Azione dicendo che ruberebbe voti a destra.


Lui che dice? “Non pensavo di candidarmi. E ancora non ho deciso. Avrei appoggiato un candidato forte. Ho fatto dei nomi. Ma possiamo scappare tutti dalla più difficile sfida amministrativa che c’è in Italia, mentre sosteniamo che l’Italia può ripartire solo attraverso la buona amministrazione?”. 
Carlo Calenda, in una seria di risposte via Twitter, spiega a che punto è la questione della sua candidatura a sindaco di Roma.
“Ho sempre pensato che sarebbe uscito un nome forte che avremmo potuto appoggiare. È uscito? No. Si pone una questione nei termini che ho spiegato nei tweet precedenti? Sì. Punto. Mi pare abbastanza consequenziale”, scrive l’ex ministro in una conversazione con un utente.
“Non prendo decisioni senza vedere i numeri. E non ho ancora visto i numeri. E più di tutti dovresti comprenderlo tu. Ci sono poi molte altre variabili”, risponde in un altro tweet Calenda, che poi chiarisce: “Se c’è una cosa che una mia eventuale candidatura comporterebbe è evitare la saldatura PD-Raggi”.

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Resterebbe una piccola questione: Calenda è stato eletto europarlamentare. Forse mollare per tentare altre avventure non sarebbe esattamente il miglior gesto.

Per carità, se si sente il salvatore della patria, anzi della Capitale, passi. Ma generealmente se uno è eletto rispetta il suo mandato, salvo voler far passare il messaggio che siamo di fronte all’ennesimo politico che usa gli elettori per salire o scendere dall’autobus quando gli fa comodo.

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