Bonus 600 euro anche a un consigliere Pd, lui si scusa: "È stato un errore della mia compagna"
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Bonus 600 euro anche a un consigliere Pd, lui si scusa: "È stato un errore della mia compagna"

Diego Sarno spiega: "La mia compagna gestisce la mia contabilità, ha fatto un errore. Ho dato i 600 euro in beneficenza, non avevo intenzione di chiederli"

Diego Sarno
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11 Agosto 2020 - 14.42


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Anche Diego Sarno, consigliere regionale Pd del Piemonte, ha chiesto il bonus di 600 euro e su Facebook si è giustificato così: “Quando sbaglio sono il primo ad ammetterlo, come anche in questo caso, ma il mio è stato un errore di sottovalutazione e non una volontà da ‘furbetto’ a cui ho cercato di rimediare subito”. 
“La mia compagna fa questo di lavoro – continua Sarno – da sempre gestisce la contabilità riguardante la mia attività professionale. Durante il lockdown, per provare diverse procedure ha usato la sua partita Iva e anche la mia (avendone due tipologie diverse) così da essere pronta per assolvere senza errori e con una maggiore velocità le molte procedure gestite per i clienti dello studio nel quale lavora. Quando è uscito il bonus per gli autonomi, come sempre ha usato la mia partita Iva per provare la procedura e nella contemporaneità di quelle degli altri clienti ha concluso anche la mia per errore. Quando me lo ha detto, e qui c’è l’errore di sottovalutazione e poca attenzione, ho lasciato correre dando per scontato che il bonus non mi sarebbe stato concesso vista la mia situazione reddituale”.
“Nelle settimane successive, quando ho visto l’accredito sul mio conto corrente ho cercato una soluzione e non sapendo di poter restituire la somma direttamente ad Inps, ho effettuato un bonifico pari all’importo ricevuto delle due tranche da 600 euro come beneficenza per l’emergenza Covid. Non ho sentito l’esigenza di raccontarlo prima, ma oggi vista l’onda mediatica e avendo un ruolo pubblico sento il bisogno di raccontarlo per trasparenza e onestà intellettuale. Da sempre ho un’attività legata al mondo della comunicazione che è la mia principale occupazione che una volta terminata l’esperienza politica continuerà a sostenere me e la mia famiglia”, ha aggiunto Sarno. 
“Prova del fatto che non sono nella categoria dei ‘furbetti’ è la non richiesta (pur avendo i requisiti e potendola ottenere) della tranche dei mille euro visto che il fatturato della mia attività era sceso di oltre il 33% rispetto al periodo precedente. Non ho pensato neanche per un secondo di chiederli e infatti non l’ho fatto. Per concludere mi scuso per la sottovalutazione e la non attenzione in quel periodo difficile per tutti ma spero di aver con efficacia raccontato come sono andate le cose”, ha concluso Sarno.

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