Berlusconi al Tg2 travestito da vittima del sistema: "Il giudice Franco voleva liberarsi la coscienza..."
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Berlusconi al Tg2 travestito da vittima del sistema: "Il giudice Franco voleva liberarsi la coscienza..."

Il tg più amato dalla destra si affretta a rilanciare la crociata dell'ex Cavaliere (e di Salvini) contro la magistratura

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1 Luglio 2020 - 19.50


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Accanto al coro delle destre che è immediatamente insorto alla notizia delle (dubbie) intercettazioni che vorrebbero Silvio Berlusconi come vittima di un complotto della magistratura, si è ovviamente levato anche il Tg2, il telegiornale favorito dalla destra, che ha invitato l’ex Cavaliere che ha commentato così la posizione del giudice Esposito che, sulle registrazioni di Amedeo Franco sulla sentenza di condanna per frode fiscale, parla di decisione collegiale e annuncia querele: “Posso solo dire che non me ne meraviglio” dice Berlusconi, “È stato proprio lui assolutamente dentro tutta l’operazione e non può che cercare di smentire la realtà dell’accaduto. Da lui non ci si può certo attendere una crisi di coscienza”.
Quanto invece al giudice Amedeo Franco, “voleva liberarsi la coscienza da un peso che non sopportava più. Da tempo aveva chiesto di parlarmi e io al principio mi ero rifiutato, perché troppo amareggiato per quello che avevo subito. Non volevo più sentir parlare di giudici, di processi, avevo la tentazione di lasciare tutto e di andarmene all’estero, magari per tornare a costruire ospedali nel terzo mondo, come avevo cominciato a fare col mio amico don Verzè. Sono stati i miei collaboratori e i miei avvocati a convincermi che avevamo il dovere di capire cosa fosse successo davvero. Non ero solo io ad aver subito un torto era l’intera democrazia rappresentativa in Italia. Per questo di malavoglia accettai quell’incontro. Devo dire che il giudice Franco mi fece un’impressione notevole. Quella di un uomo davvero tormentato da ciò che aveva dovuto fare contro la sua volontà. Fino al punto che diedi disposizione di non rendere pubbliche le sue affermazioni, pronunciate davanti a molti testimoni chiedendo di mantenerle riservate. Benchè le avessimo quasi nell’immediatezza comunicate in via riservata alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Questo per non far subire delle spiacevoli conseguenze nell’ambito giudiziario ad un galantuomo che aveva deciso di liberarsi del rimorso che lo opprimeva confidandosi con me”.

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