Boccia isolato sugli assistenti civici: "Quali ronde? E poi gli altri ministri sapevano"
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Boccia isolato sugli assistenti civici: "Quali ronde? E poi gli altri ministri sapevano"

Dopo la levata di scudi di ministri e alleati, parla a Corriere e Repubblica.

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26 Maggio 2020 - 07.25


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Il suo passaggio al Tg1, immortalato con la pettorina azzurra dell’assistente civico tra le mani, ha sollevato un vespaio. Su Francesco Boccia si è levata la rabbia dei colleghi ministri – Luciana Lamorgese e Nunzia Catalfo in testa – e la reazione degli alleati – M5S e Italia Viva i più agguerriti – contro la creazione di una squadra di 60 mila assistenti civici per puntellare l’azione dei sindaci nelle città per il rispetto delle regole imposte dalla pandemia di Covid-19. 

Il ministro per gli Affari Regionali, a colloquio con Repubblica e Corriere della Sera, mostra tutto il suo stupore. “Ma quali ronde, quali guardiani. Non sono ispettori, ma volontari… Mi dispiace che questa iniziativa sia stata strumentalizzata”… “I miei colleghi sapevano. Siamo andati in soccorso degli ospedali in crisi con 800 tra medici e infermieri, non mi immaginavo che andare ad aiutare i sindaci potesse sollevare un tale polverone”.

Boccia rimarca che la sua non è stata una fuga in avanti, come dicono i 5 stelle. “Non ne ho mai fatte in vita mia e non ne farò adesso” dice l’esponente del Partito Democratico, spiegando che l’idea risale a fine aprile. “Il 29 aprile ho portato un’informativa in conferenza Stato-Regioni per annunciare il progetto. Poi, la scorsa settimana, ne abbiamo parlato in conferenza unificata. Era tutto alla luce del sole”.

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Non fu consultato il Viminale, e quindi Luciana Lamorgese, prosegue, “perché era una attività di volontariato con finalità sociali. Nessuno ha mai parlato di attività di pubblica sicurezza. Non sono guardie civiche, ma persone che devono portare cibo e medicine ai più deboli e dare una mano ai sindaci nei parchi, davanti alle chiese o in altri luoghi dove possono crearsi assembramenti”. Un errore invece rispetto al Ministero del Lavoro, e quindi Nunzia Catalfo, perché “il suo coinvolgimento è indubbiamente opportuno”. Non farà marcia indietro: “Il progetto è quello. Lo approfondiamo meglio e lo rafforziamo. Quando ci si confronta le cose si migliorano…”.

Boccia ne ha per gli alleati di Governo. I 5 stelle in particolare: “Mi permetto di dire ai compagni di viaggio che avrebbero dovuto confrontarsi con Alfonso Bonafede, il loro capo delegazione, primo testimone di questa iniziativa. Il Guardasigilli sa che grazie ai volontari risolvemmo problemi molto seri scoppiati nelle carceri”. E su Italia Viva che ha presentato una interrogazione urgente dice: “A Renzi risponderemo con chiarezza e col sorriso”.

 
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