Bellanova replica a Meloni: "Il ricatto lo subiva chi lavora per meno di 30 euro al giorno"

Botta e risposta tra la ministra dell'Agricoltura e la capa di Fratelli d'Italia che tuonava contro la regolarizzazione di 'immigrati clandestini'.

Teresa Bellanova
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20 Maggio 2020 - 09.17


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Un botta e risposta, visto che l’estrema destra sta usando la vicenda dei braccianti

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“Il 1 giugno le persone potranno andare a fare la richiesta del permesso di soggiorno, e da quel momento saranno immediatamente disponibili per essere collocati al lavoro con l’iscrizione nelle liste di disoccupazione”.

Così la ministra delle Politiche agricole,Teresa Bellanova, ospite della trasmissione ‘Circo Massimo’ su Radio Capital in merito alle regolarizzazioni dei migranti.

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Quanto alla richiesta di soldi per le regolarizzazioni, Bellanova spiega: “Mi è stato motivato che, rispetto alle esperienze passate, c’è un costo per le procedure del quale bisogna farsi carico”.

A Giorgia Meloni, che ha detto che il governo “utilizza l’agricoltura come un ricatto per regolarizzare centinaia di migliaia di immigrati clandestini”, Bellanova risponde che “il ricatto lo subiscono dei lavoratori, ad esempio quelli che a Treviso lavoravano 12 ore al giorno per meno di 30 euro e a fine giornata venivano rinchiusi in un casolare senza luce e gas. Erano pakistani, senza un permesso di soggiorno, che non avranno mai un datore di lavoro che li accompagnerà in prefettura per dire che li conosce e hanno lavorato per lui. Questi sono i ricattati. E a questi noi dobbiamo riconoscere il diritto di esistere. Io ho combattuto molto per avere questa norma”, aggiunge la ministra, “e a quelli che hanno la puzza sotto il naso e che hanno sempre qualcosa in più da aggiungere, dico che per la prima volta in Italia costruiamo la possibilità per le persone che sono in schiavitù di chiedere un permesso di soggiorno”.

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