Alla fine Renzi salva Bonafede (e se stesso): respinte le due mozioni di sfiducia
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Alla fine Renzi salva Bonafede (e se stesso): respinte le due mozioni di sfiducia

La prima mozione ha ottenuto 160 voti contrari, 131 favorevoli e un astenuto; la seconda 158 no, 124 sì e 19 astenuti

Matteo Renzi
Matteo Renzi
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20 Maggio 2020 - 07.04


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L’Aula del Senato ha bocciato le due mozioni di sfiducia presentate dal centrodestra e da Emma Bonino (+Europa) nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. La prima mozione ha ottenuto 160 voti contrari, 131 favorevoli e un astenuto; la seconda 158 no, 124 sì e 19 astenuti. Italia Viva ha votato contro.

La giornata a Palazzo Madama era stata aperta dal discorso del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha replicato alle due mozioni presentate dal centrodestra e dalla leader di +Europa.

Il centro-destra ha accusato Italia Viva di aver barattato il salvataggio del governo con qualche poltrona. Altri dicono che il rottamatore alla fine non vuole lo scioglimento delle Camere perché con le due percentuali minime rischierebbe di sparire.

Le mozioni

Sulla scelta del capo del Dap che portò il ministro della Giustizia a scegliere Francesco Basentini invece di Nino Di Matteo non ci fu “nessun condizionamento. Non sono più disposto a tollerare alcuna allusione o ridicola illazione”. Così il Guardasigilli Alfonso Bonafede nella sua replica al Senato, nel giorno in cui si discutono le due mozioni di sfiducia presentate dal centrodestra (Lega, Fdi e Fi) e da +Europa (Emma Bonino).

Gli occhi sono puntati soprattutto sui renziani, che non hanno ancora sciolto la riserva. Italia Viva voterà la sfiducia a Bonafede? “Noi ascolteremo Bonafede in Aula, perché il dibattito parlamentare è fatto per questo e alla luce delle cose che dirà ci sarà anche la posizione del nostro partito”, commenta Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ai microfoni di Radio24. “Non abbiamo chiesto alcun rimpasto di governo. Abbiamo sostenuto che abbiamo il diritto, oltre che il dovere, di avere una rappresentanza politica per le nostre proposte. Noi facciamo una battaglia per lo sblocco delle infrastrutture”.

Bonafede in Aula: “Dibattito viziato da allusioni e illazioni”

“Quando si giura sulla Costituzione come ministro della Repubblica, si decide di essere, in tutto e per tutto, uomo delle istituzioni”. Così il Guardasigilli ha iniziato la sua replica in Aula al Senato, sottolineando che “in queste ultime tre settimane, fuori da qui si è sviluppato un dibattito gravemente viziato da allusioni e illazioni; per rispetto delle istituzioni, piuttosto che alimentare le polemiche ho condiviso, fin dall’inizio, l’esigenza del Parlamento di un confronto che si è già sviluppato, al Senato, con quattro interrogazioni a risposta immediata, e alla Camera, con due interrogazioni a risposta immediata, un’audizione in commissione giustizia e un’informativa urgente in aula”.

Sulla scelta del capo del Dap che portò il ministro della Giustizia a scegliere Francesco Basentini invece di Nino Di Matteo non ci fu “nessun condizionamento. Non sono più disposto a tollerare alcuna allusione o ridicola illazione”, ha dichiarato Bonafede. “Tutti i fatti sono chiari e lo sono sempre stati: ci furono condizionamenti? Ancora una volta: No!”.

Quanto alle misure anti Covid nelle carceri: “Il piano di prevenzione e contrasto del contagio non solo c’era. Ma almeno fino a questo momento ha anche funzionato. E’ totalmente falsa l’immagine del governo che avrebbe spalancato le porte ai detenuti”. E ancora: i giudici che hanno scarcerato i detenuti in questi ultimi mesi – ha aggiunto il ministro – lo hanno fatto in base a leggi “in vigore da 50 anni e che nessuno aveva mai cambiato”.

Renzi a Iv, no posti governo

Stamattina, alla riunione con senatori di Italia Viva convocata prima dell’inizio dei lavori, Matteo Renzi avrebbe esordito mettendo in chiaro un aspetto: noi non cerchiamo posti di governo, non vogliamo poltrone. Ci addossano – questo il ragionamento del leader di Iv – la responsabilità di voler far cadere il governo ma vogliamo soltanto che le cose vadano bene per il Paese. Renzi – secondo quanto riferiscono fonti presenti all’incontro – avrebbe spiegato che in questo momento votare una mozione di sfiducia è difficile, troppo complicato in quanto il Paese attraversa un momento complicato. Ma Iv – la tesi del leader di Iv – non arretrerà sulle battaglie sulla giustizia. In ogni caso Renzi – sempre secondo le stesse fonti – avrebbe lasciato libertà di manovra ai suoi. 

Bonino: “Continuità politica di Bonafede non giova all’Italia”

“A chi dice che non si può sfiduciare un ministro per non mettere a rischio il governo dico che qui si discute di altro, di quale politica per la Giustizia serve all’Italia. Io pongo la questione mele e voi rispondere arance…”. Lo ha detto Emma Bonino illustrando la mozione di sfiducia a Bonafede in aula al Senato.

“Se la continuità del governo dovesse significare la continuità della politica della giustizia di Bonafede inviterei tutti a considerare che l’Italia non ne avrebbe nessun giovamento”, ha spiegato la senatrice per a quale “c’è una distanza siderale tra quello che lei pensa sulla giustizia e quello che pensiamo noi. Per noi è garanzia dei diritti dei cittadini non un mezzo di lotta politica, rivoluzione sociale o moralizzazione civile”.

La Bonino ha annunciato che la mozione è intitolata a Enzo Tortora: “L’eccezione allo Stato di diritto non si può chiamare giustizia”. La senatrice ha anche parlato della questione della scarcerazione dei boss: “Tre sono stati gli scarcerati dal 41bism, malati e ultra 80enni, nella lista dei 300 oltre 120 non hanno mai avuto neanche il primo grado di processo e oltre 200 non hanno mai avuto condanne definite”. La Bonino, rivolgendosi a Bonafede, ha spiegato: “Lei paga una tangente ideologica al populismo penale. Anzi, al populismo penitenziario”.

Pepe (Lega), sfiducia per scarcerazioni allegre

“Vogliamo la sfiducia del ministro delle scarcerazioni allegre”, dichiara in Aula del Senato Pasquale Pepe della Lega illustrando la mozione di sfiducia del suo partito. “Non è stato in grado di proteggere nessuno nelle carceri nell’emergenza coronavirus. Si è dimostrato assolutamente inadeguato”.

 

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