Fratoianni: "Cambiare passo, il governo non sia subalterno alle destre"
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Fratoianni: "Cambiare passo, il governo non sia subalterno alle destre"

Il portavoce di Sinistra italiana: "Bisogna ripensare il mondo, altrimenti sarà egemonia della destra"

Nicola Fratoianni
Nicola Fratoianni
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10 Maggio 2020 - 11.05


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La vicenda dei braccianti lasciati nel limbo è esemplare: “Una premessa è necessaria. Qualsiasi Governo che preveda una maggioranza diversa da questa è un Governo più arretrato. Sia esso fondato sull’ingresso di Forza Italia al posto di una parte dell’attuale maggioranza, sia il tanto agognato (da molti) governassimo a guida Draghi, la musica non cambia. Per questo occorre opporsi con decisione ai molteplici tentativi di ribaltare l’attuale quadro politico. Ciò detto, è ben dirsi con altrettanta chiarezza che questo obiettivo può essere raggiunto solo cambiando passo. Serviva prima della pandemia, serve a maggior ragione adesso”. Lo scrive sul suo blog il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
“L’indebolimento dei sistemi sanitari a colpi di privatizzazione e aziendalizzazione ci ha reso più vulnerabili- prosegue l’esponente di Leu- Così come i tagli alla scuola, le strutture fatiscenti o inadeguate, le classi pollaio hanno reso più difficile riaprirle in sicurezza in questo momento. E le troppe scelte che in questi anni hanno contribuito a indebolire il lavoro e i suoi diritti, ad aumentare la precarietà, hanno indebolito il tessuto sociale. Tutto questo a un nome e un cognome. Si chiama subalternità. Culturale e politica alla narrazione delle destre. Le destre e ‘l’internazionale dei nazionalisti’ hanno costruito una risposta alla crisi della globalizzazione tanto terribile quanto efficace”. L’accordo che si profila sulla regolarizzazione a tempo dei migranti, ad esempio, “è semplicemente indecente. Insieme ingiusto e stupido. Si faccia allora una vera regolarizzazione e si cancelli finalmente la Bossi-Fini che sta li da 18 anni e che nessun governo, anche di centro sinistra ha avuto il coraggio di cambiare. E si straccino finalmente, oltre ai decreti sicurezza, gli accordi con la Libia voluti quando al Governo non c’era Salvini”, dice Fratoianni.
“Così sul terreno del welfare e del lavoro. Abbiamo bisogno di pronunciare qualche sonoro mai più. Mai più tagli e privatizzazioni, per la Sanità e per la scuola. Altro che eccellenza lombarda – prosegue Fratoianni – Bonomi pretende risorse a fondo perduto e se qualcuno ricorda che sarebbe il caso di pensare che se lo stato mette enormi risorse è il caso di pensare che potrebbe entrare anche nella proprietà di imprese che hanno una certa rilevanza la reazione oscilla tra l’accusa di voler ‘sovietizzare’ l’Italia e il balbettio di buona parte del fronte progressista. Dovremmo invece rovesciare l’ordine delle condizionalità. Meno in basso, più in alto. Una riforma fiscale nel segno della progressività. Una Patrimoniale sulle grandissime ricchezze. La riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Serviva prima e serve a maggior ragione adesso. Anche nella lotta contro il virus. Dobbiamo ripensare la politica del trasporto collettivo, l’organizzazione urbana delle nostre città. Ripensare il nostro modo di vivere e lavorare nel segno della “eguaglianza e della transizione ecologica dell’economia”. Insomma, conclude Fratoianni, “dobbiamo ripensare il mondo in modo nuovo. Di questa ambizione abbiamo bisogno. Sta qui l’anima che non si trova, sta qui l’alternativa necessaria all’egemonia della destra. Sta qui la ragione della politica come trasformazione della realtà e non come pura gestione dell’esistente”.

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