Bettini scuote il Pd: "Basta essere subalterni a un capitalismo cieco e disumano"
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Bettini scuote il Pd: "Basta essere subalterni a un capitalismo cieco e disumano"

Lo storico esponente della sinistra respinge qualsiasi ipotesi di trame di palazzo e invita a contrastare chi dospressa l'ambiente e accetta tranquillamente la pobertà come danno collaterale dello sviluppo.

Goffredo Bettini
Goffredo Bettini
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5 Maggio 2020 - 07.30


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Parole non usuali per uno che è del Partito Democratico, formazione nella quale – detto senza polemica – i valori della sinistra sono stati negli anni annacquati per introeittare il culto acritico del liberismo e dei mercati.
 “Direi, in modo drastico, che non esiste lo spazio morale, oltre che politico, per ordire trame e ribaltare l’esecutivo. Chi concretamente dovesse tentare queste strade fallirebbe e ne risponderebbe alla nazione”.

Lo ha detto Goffredo Bettini, esponente del Pd, al Corriere della Sera.

“C’è chi nella tragedia soffia sul fuoco per calcoli politici, secondo me, del tutto sballati; chi cerca di lucrare qualcosa con un giro di valzer di maggioranze, di ministeri, di premier; e chi, infine, cerca di guidare la barca nella tempesta con serietà, passione e dedizione, come stanno facendo Conte e il suo governo”, ha afferto Bettini, a giudizio del quale “ci vogliono decisione politica e ascolto della scienza, con una sola priorità: la difesa della vita degli italiani”.
“Sarebbe perfino banale negare errori e confusioni”, ha riconosciuto Bettini, “però è facile fare le ‘anime belle’ quando non si hanno responsabilità dirette e si può agevolmente criticare e giudicare”. E soprattutto: “Possibile che dobbiamo rimestare anche in queste ore difficili nella ‘piccola’ politica, quando invece dovrebbe essere il momento della ‘grande’ politica, che riflette, azzarda vie nuove, scommette su un futuro diverso? Facciamo ripartire l’economia, intenzione sacrosanta. Ma ricominciando tutto come prima? Le polveri sottili trasportano e diffondono il virus, un bambino su cinque durante questa crisi in Gran Bretagna è denutrito, la sanità pubblica (nonostante l’eroismo di tutti gli operatori) arranca perché è stata indebolita e definanziata. Se è così, non è l’ideologia ma uno stato di necessità che impone il cambiamento”.

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Per Bettini “non si può continuare a essere subalterni a un capitalismo cieco e disumano; al disprezzo per l’ambiente e la salute del pianeta; all’idea selvaggia e autocentrata che i poveretti sono un effetto collaterale dello sviluppo con cui convivere tranquillamente”.

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