Tutto quello che Conte non ha nominato: tamponi, bambini, app e tanto altro

Si è parlato delle date di apertura delle attività e degli spostamenti senza peraltro chiarirne le modalità.

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27 Aprile 2020 - 08.22


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Tra i temi assenti nel discorso del premierci sono scuole, test e tamponi, bambini, social tracing e app “Immuni”. Si è parlato delle date di apertura delle attività e degli spostamenti senza peraltro chiarirne le modalità. L’unica certezza sono distanze e mascherine, con cui dovremo convivere al lungo.
Poco o niente sulla scuola e sull’università
Su scuola e università, il premier, domenica sera, è stato molto vago. Ha solo ribadito i grandi sforzi che siamo costretti ad affrontare e che il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sta lavorando incessantemente, con il continuo consulto del comitato scientifico, per far ripartire tutto da settembre. Ha poi fatto un accenno agli esami di Stato che si potranno fare in conferenza personale, ma nulla di più.
Niente su tamponi e test sierologiciTra i granti assenti nel discorso di Conte anche i tamponi e i test sierologici. I primi di cui tanto se n’è parlato anche in sede regionale lombarda sembrano essere svaniti nel nulla mentre sui test del sangue sappiamo solo che inizieranno a essere effettuati dal 4 maggio, come ha riferito il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Ma ancora una volta nulla di più: né dove, né a chi o come.
Niente sul social tracing e sulla app ”Immuni” Stesso discorso sul social tracing e sulla app “Immuni”. Secondo Conte le Regioni dovranno costantemente informare il ministero della Salute al fine di rendere noto l’andamento dell’epidemia, per evitare nuovi focolai e intervenire con un nuovo lockdown laddove fosse necessario. Cosa che può avvenire, sì, al livello sanitario ma che dovrebbe avvenire anche al livello di tracciamento sociale dato che secondo il comitato scientifico un serio problema al contenimento del virus sono gli asintomatici. Le carenze riscontrate dall’inizio dell’epidemia sul tracciamento dei positivi, inoltre, fanno insospettire sulla buona riuscita di un tale dialogo. Come faranno quindi le Regioni a tracciare i positivi? Se ancora oggi non si fanno tamponi, né test e le app dovrebbero essere su base volontaria?

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Niente sui bambini e sulle famiglieUn’altra grande problematica che è stata messa in evidenza è quella dei bambini e delle famiglie. Cosa succederà nel momento in cui i genitori dovranno tornare al lavoro, dato che la scuola è chiusa, poiché “non si può rischiare una nuova diffusione”? Il presidente del Consiglio si è limitato a dire che saranno prolungati congedi parentali e bonus baby sitter, senza affrontare, ancora una volta, il problema nello specifico.

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