Il ministro Boccia: "Dagli scienziati pretendiamo chiarezza"

"Non ci possono essere tre o quattro opzioni su ogni tema. La politica per decidere deve avere certezze inconfutabili dalla scienza".

Boccia
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14 Aprile 2020 - 07.40


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“Chiedo alla comunità scientifica, senza polemica, di darci certezze inconfutabili e non tre o quattro opzioni per ogni tema. Chi ha già avuto il virus, lo può riprendere? Non c’è risposta. Lo stesso vale per i test sierologici. Pretendiamo chiarezza, altrimenti non c’è scienza. Noi politici ci prendiamo la responsabilità di decidere, ma gli scienziati devono metterci in condizione di farlo. Non possiamo stare fermi finché non arriva il vaccino”. La chiosa di una intervista che il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia ha dato al Corriere della sera. Che fa emergere un problema che c’è, strisciante tra la scienza che deve dare indicazioni e la politica che deve scegliere, presto e bene, verso la fase 2 di cui ancora non si vedono i contorni.

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Ma il ministro mette anche in guardia coloro tra i governatori di Regione che intendono prendere libere iniziative nelle pieghe dell’ultimo dpcm.

“I presidenti che vogliono riaprire se ne assumono la responsabilità”, dice Boccia, che aggiunge:

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“Parlare di normalità vuol dire illudere la gente, perché se fai un errore distruggi settimane di sacrifici di tutti. A chi non ha colto l’insegnamento di questi 45 giorni perché annebbiato dal dio denaro, ricordo che l’Italia conta 160 mila casi e 20 mila morti. Chi pensa che il futuro sarà come il passato pre coronavirus, non ha capito in che fase del mondo siamo entrati”

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