Il biologo: "Riprenderanno focolai di Covid-19 e c'è troppa spazzatura scientifica"
Top

Il biologo: "Riprenderanno focolai di Covid-19 e c'è troppa spazzatura scientifica"

L'opinione dell'Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia: "Studi di cattiva qualità basati su un insufficiente potere statistico possono essere usati dai politici, come Trump e la clorachina"

Coronavirus
Coronavirus
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Aprile 2020 - 15.55


ATF

Nessun ottimismo ma realismo: “Il Virus non scomparirà, vedremo riprese di focolai epidemici in territori che ne erano usciti. La comunicazione scientifica è in crisi: studi di cattiva qualità basati su un insufficiente potere statistico possono essere usati dalle autorità che supportano uso di soluzioni come la Clorochina (come fa Trump)”.
Così Enrico Bucci dell’associazione Luca Coscioni e Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia nel corso dell’appuntamento settimanale in diretta ogni sabato dalle 9.45 alle 13 sulle pagine Facebook e You Tube dell’associazione Luca Coscioni, intitolato “Coronavirus Scienza e Diritti, affrontare l’emergenza, preparare il futuro”.
“Altro esempio di cattiva produzione scientifica è il caso Avigan – continua il professor Bucci – , una bufala inventata da uno youtber, che ha portato a sperimentazioni e alla contemporanea richiesta di autorizzazione all`Aifa, senza il minimo supporto di evidenze solide sull’efficacia contro il virus, se non uno studio cinese passato da `ritrattato` a `sospeso`”.
“Ci stiamo affidando a spazzatura scientifica, rilanciata da una cassa mediatica continua. L’improvvisa attenzione alla scienza sta portando all’abbassamento dello standard di qualità del prodotto. Ci troviamo molto presto a recepire informazioni false, che è peggio che non avere informazioni. Risulta urgente un centro di controllo della qualità della produzione e della comunicazione scientifica”.
“Ho esaminato – spiega Bucci – database di 1.636 pubblicazioni scientifiche da gennaio sul Covid (ciò che è stato indicizzato su PubMed): prima cosa che si osserva: oltre la metà delle pubblicazioni è fatta di editoriali e lettere. Tra questi mezzi particolari che non rientrano nel campo degli articoli scientifici classici, ci sono pezzi che parlano di veicolazione in aria del virus, di propagazione negli animali domestici, su assunti dedotti da basi minimamente scientifiche, ma considerate come verificate, come anche le discussione sull’ Idrossiclorochina, ora sovra consumata perché in tutti ospedali si usa anche in maniera profilattica. Anche se non c’è alcuna evidenza sulla sua efficacia”.

Leggi anche:  Inchiesta mascherine, la Procura chiede 1 anno e 4 mesi di carcere per Domenico Arcuri: le accuse dei Pm
Native

Articoli correlati