Demagogia di Salvini: nello stesso tempo vuole 50 miliardi, ma con le tasse bloccate
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Demagogia di Salvini: nello stesso tempo vuole 50 miliardi, ma con le tasse bloccate

Salvini sta cavalcando la rabbia degli operatori turistici, giustamente preoccupati per il crollo delle prenotazioni in alberghi, agenzie di viaggi e servizi di ristorazione.

Matteo Salvini
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2 Marzo 2020 - 16.00


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Arrivati a questo punto è legittimo credere che Matteo Salvini non abbia la minima idea di come funzioni un sistema economico. Non può esserci altra spiegazione, vista la quantità infinita di sciocchezze che sta dicendo in  questi giorni.

La scemenza del giorno è sulla falsariga delle altre, solo ancora più articolata: “Stanziare 3,6 miliardi di euro per soccorrere l’economia italiana, in ginocchio per il coronavirus, è come dare un’aspirina a chi ha la broncopolmonite. Servono almeno 50 miliardi” dice il leader della Lega, evidentemente ignorando che 50 miliardi sono più o meno due finanziarie. Una cifra non solo abnorme ma assolutamente impossibile da recuperare. E poi, come se la quota giornaliera di sciocchezze non fosse stata abbondantemente raggiunta, Salvini ha il coraggio di twittare: “Blocco immediato di pagamento di tasse, mutui, affitti, bollette, cartelle esattoriali e burocrazia varia in tutta Italia. Si può fare, anzi si deve fare, subito. Altrimenti migliaia di imprenditori e lavoratori perderanno tutto”.

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Salvini sta cavalcando la rabbia degli operatori turistici, giustamente preoccupati per il crollo delle prenotazioni in alberghi, agenzie di viaggi e servizi di ristorazione. Da qui Salvini sostiene che non bisogna sospendere le tasse, ma addirittura ‘annullarle’. E sui tempi della gestione dell’emergenza coronavirus, Salvini ha continuato a fare polemica: “noi chiedevano di chiudere le frontiere e far scattare le quarantene già il 30 gennaio”.

Intanto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha depositato al Parlamento europeo un’interrogazione prioritaria alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen per sollecitare un intervento rapido “in sostegno del nostro sistema economico e a sospendere gli aggiustamenti strutturali del Patto di Stabilità e crescita”. “L’Italia, primo Paese europeo colpito dal Covid-19, rischia di perdere tra 1 e 3 punti di Pil per gli effetti su produzione industriale, Pmi, trasporti, turismo e agricoltura. Quando si verificano circostanze eccezionali come quella di una epidemia su scala europea e mondiale, è chiaro che l’insieme di regole europee di finanza pubblica devono essere momentaneamente sospese”, ha sottolineato.

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