Globalist lo aveva detto e i fatti lo stanno dimostrando: dopo aver fallito con il citofono e aver fallito con Biabbiano, Capitan Nutella è tornato sull’odio sicuro, ossia su quei temi che non passano mai di moda: i neri, i migranti, i clandestini, la difesa dall’invasione e via discorrendo.
Così dopo aver cercato di far credere che il coronavitus potrebbe arrivare dall’Africa sui barconi (ma se la mettiamo in questi termini può arrivare da chiunque) e dopo aver sostenuto di aver difeso le frontiere difendendo l’Italia non dai pirati saraceni da da navi militari (Diciotti e Gregoretti) che avevano a bordo naufraghi soccorsi secondo le regole del diritto internazionale, in un comizio a Riace Salvini è tornato sul tema: “Quando andiamo al governo le frontiere non le chiudiamo, le sigilliamo, viene in Italia solo chi ha il permesso, altro che modello Riace”.
“Il governo – accusa – ha riaperto le frontiere e tra gennaio e febbraio gli arrivi sono aumentati di 7 volte”.
Ovviamente il governo attuale non ha riaperto le frontiere, visto che non risulta che le frontiere siano mai state chiuse, anche quando il capo della Lega imperversava al Viminale e faceva propaganda più che garantire sicurezza.
Ha poi aggiunto: “Il week end di San Valentino ci saranno gazebo in tutta Italia per chiedere l’iscrizione alla Lega. Sono 10 euro, ma ognuno di quelle donne e quegli uomini” che si iscriveranno “saranno con me in tribunale: non possono processarci tutti”.
Inutile dire che si tratta di un’altra falsità bella e buona. A processo – se si farà – l’unico imputato sarà lui. E potrà ben difendersi, ma con argomenti veri visto che in aula le libere dichiarazioni fatte su twitter non hanno validità di prova.
Argomenti: matteo salvini