D'Alema: "La Lega non è fascista ma Salvini certamente sì"
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D'Alema: "La Lega non è fascista ma Salvini certamente sì"

Lo ha sostenuto l'ex premier Massimo D'Alema in una intervista a Il Fatto Quotidiano.

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29 Gennaio 2020 - 09.02


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Dopo l’Emilia Romagna bisogna pensare al futuro, prossime amministrative e futuro del Paese. La prospettiva deve essere quella di una alleanza centrosinistra-grillini, “non la liquidazione dei 5Stelle. Non c`è alternativa, altrimenti si consegna il Paese a Salvini“. Lo ha sostenuto l’ex premier Massimo D’Alema in una intervista a Il Fatto Quotidiano.
Per D’Alema “il Pd da solo contro tutti farebbe nascere solamente un bipolarismo zoppo”. Finora, ha continuato, “il governo ha fatto delle cose utili e difficili ma se non offre l’immagine di un progetto politico condiviso finisce per non riuscire a comunicare neppure le cose buone che fa”.
“Nel centrosinistra – ha detto l’ex premier – c’è chi pensa che i voti del M5s in crisi possano essere assorbiti dal Pd, da un lato, e dalla Lega dall’altro. Ma io non credo realizzabile questa ipotesi, basata su una visione troppo semplicistica della realtà. L’Emilia Romagna non è l’Italia”.
D’Alema è convinto che “la distinzione destra-sinistra sia più che mai vitale, anche come battaglia per un nuovo tipo di sviluppo ecosostenibile e per una società più umana”.
“Io – ha concluso – sono fiducioso nella possibilità di rifondare il campo progressista e guardo con interesse al dibattito in corso sulla proposta di Zingaretti sul partito nuovo”.
Quanto a Salvini, afferma che “il leader leghista è portatore di un messaggio ideologico forte, che evoca la percezione di un pericolo. Io non penso che stia tornando il fascismo, ne’ che la Lega sia fascista ma in Salvini emergono tratti di una cultura ed un comportamento neofascista. Questo e’ altro rispetto alla tradizione leghista e ha introdotto una carica di violenza nella societa’ italiana”. Ora, aggiunge, la “prospettiva” non e’ “la liquidazione dei 5 Stelle” ma “una alleanza tra il centrosinistra e il M5S. Non c’e’ alternativa, altrimenti si consegna il Paese a Salvini”.
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