Fontana offensivo: "Il Pd per vincere ha portato ai seggi disabili e centenari"
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Fontana offensivo: "Il Pd per vincere ha portato ai seggi disabili e centenari"

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia ed esponente della Lega, Attilio Fontana, a margine della visita dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in Consiglio regionale.

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28 Gennaio 2020 - 16.34


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In Emilia Romagna “era difficile e per la sinistra era l’ultima ancora di salvezza. E’ stata fatta una mobilitazione degna dei tempi andati: è stata vista gente di più di cent’anni portata ai seggi, disabili accompagnato con i pulmini, una mobilitazione per salvare quel che resta di un’idea che ormai è svanita”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia ed esponente della Lega, Attilio Fontana, a margine della visita dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in Consiglio regionale.

“Se è un errore riuscire ad arrivare al 42% in Emilia Romagna -ha continuato Fontana- ben vengano errori di questo genere. Spero che se ne commettano altri e che si riesca a beccare una massa di voto così imponente. La Lega dopo la sconfitta in Emilia Romagna, ha continuato, deve continuare sulla strada che ha intrapreso, sulle prossime elezioni regionali e nel ribadire l’assoluta impossibilità che questo governo vada avanti a non fare nulla e a continuare a vivacchiare in questa maniera grave e perniciosa per il nostro Paese”.

Pronta la replica del vicesegretario dem, Andrea Orlando: “Il presidente della regione Lombardia si era sempre contraddistinto per la misura rispetto ad alcuni suoi compagni di partito. Dispiace vedere che oggi abbia perso con questa dichiarazione tale cifra. Disabili ed anziani hanno diritto al voto quanto tutti gli altri cittadini”.

“Dubito, avendo partecipato alla campagna elettorale, che ci sia stato un apposito servizio trasporti del Pd in Emilia Romagna ma in ogni caso leggere una sconfitta come quella subita dalla Lega in questi termini è solo un goffo tentativo di rimozione degli errori di Salvini e dei meriti dei suoi avversari a partire da Bonaccini. Se un centenario va a votare è anche perché non vuole che torni l’odio, essendo stato, magari, testimone oculare di ciò che può provocare”.

“Se un presidente di regione,in cui vivono disabili, anziani e molti cittadini che votano per un partito diverso dal suo, si produce in dichiarazione come questa, cessa di essere un uomo delle istituzioni e diventa soltanto un propagandista di partito”, conclude Orlando.

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