Renzi: "Noi difendiamo lo Stato di diritto. Non ho fatto il Governo per diventare grillino"

Il leader di Italia Viva reagisce alle accuse di voler spaccare la maggioranza: "Noi difendiamo lo stato di diritto"

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16 Gennaio 2020 - 10.27


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“Abbiamo fatto un governo insieme per mandare a casa Salvini, non per diventare grillini”. Matteo Renzi si difende dalle accuse di aver spaccato la maggioranza di governo, da lui propiziata, sul tema della prescrizione, affidando il suo pensiero a un post sul suo profilo Facebook. “Non abbiamo rotto la maggioranza, abbiamo solo difeso lo stato di diritto”.

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“Guardiamo ai fatti”, spiega il leader di Italia Viva: “c’era una legge sulla
prescrizione voluta dal Pd e dal ministro Orlando. Poi sono arrivati i populisti gialli-verdi e con i voti leghisti e grillini hanno cambiato la legge eliminando la prescrizione e rendendo i cittadini imputati a vita”. Per questo, lui ed i suoi parlamentari “abbiamo votato per ripristinare la legge dei nostri governi, cancellando le misure giustizialiste e populiste”.

Il rammarico del senatore toscano è che “il Pd abbia scelto di seguire i grillini anche su questo”. L’intenzione di Renzi è di continuare la lotta politica per il ripristino della prescrizione: “Continueremo a farlo, anche senza il permesso dei populisti: populisti nuovi e populisti vecchi”.

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Sulla riforma è intervenuto anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Dai microfoni di “Circo Massimo”, su Radio Capital, ha sottolineato che “Italia Viva si è isolata dalla maggioranza votando insieme a Forza Italia e opposizioni”. A dimostrazione di ciò il fatto che la proposta di legge dell’onorevole Costa (FI) non è passata: “abbiamo bloccato FI ed il centrodestra. Il mio lavoro è dare ai cittadini una riforma che permetta ai cittadini di avere un processo penale con tempi ragionevoli”. 

La capogruppo alla Camera di Italia Viva Maria Elena Boschi ha replicato a Bonafede dal suo profilo Twitter: “prescrizione: Bonafede e malafede”, scrive. “Mentre vota la riforma Bonafede scritta da Lega e 5 Stelle, il Pd ci accusa di tradimento perché votiamo una riforma scritta dall’attuale vicesegretario del Pd”. “In questa storia c’è qualcuno in malafede”, conclude. 

 
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