Emilia-Romagna, la comunità Lgbti+ appoggia Bonaccini: "Fondamentale che rimanga in Regione"
Top

Emilia-Romagna, la comunità Lgbti+ appoggia Bonaccini: "Fondamentale che rimanga in Regione"

L'annuncio in seguito alla dichiarazione di Fratelli d'Italia della sua intenzione di cancellare la legge contro l'omofobia in Emilia Romagna

Gay Pride a Bologna
Gay Pride a Bologna
Preroll

globalist Modifica articolo

13 Gennaio 2020 - 18.54


ATF

La comunità Lgbti dell’Emilia-Romagna si schiera a fianco di Stefano Bonaccini, il governatore uscente e candidato con il Pd, sostenendo che sia il più ‘lgbti-friendly’ tra tutti i candidati. Sia del centrosinistra, sia tra i cinque stelle. La leghista Borgonzoni, ovviamente, non è nemmeno stata presa in considerazione. 
A lanciare l’appello sono tra gli altri il leader storico del movimento, Franco Grillini, l’avvocato Cathy La Torre e l’ex presidente del circolo Arcigay “Il Cassero” di Bologna, Vincenzo Branà. 
La loro presa di posizione arriva oggi in risposta anche all’annuncio di Fratelli d’Italia che, così come la Lega, promette di cancellare la legge regionale sull’omotransnegatività in caso di vittoria il 26 gennaio.
“Gli scenari all’orizzonte sono molto chiari – scrivono Grillini, La Torre e Branà – dal nostro punto di vista, la legge non solo va tutelata, ma va rafforzata con provvedimenti concreti che siano in grado di calarla nella vita quotidiana dei cittadini e di renderla uno strumento efficace, in grado di produrre un vero cambiamento”.
Per questo, sostengono gli attivisti lgbti, “è fondamentale che il prossimo 26 gennaio le urne confermino come presidente Stefano Bonaccini e che consegnino il governo della Regione alla coalizione di centrosinistra che lo sostiene”.
Ma questo potrebbe non bastare. Perciò, è “altrettanto importante che la composizione del Consiglio regionale premi i candidati impegnati sui temi dei diritti, del contrasto alle discriminazioni e del riconoscimento dell’autodeterminazione delle persone”.
Grillini, La Torre e Brana’ indicano alcuni nomi in particolare: a Bologna i dem Antonio Mumolo, Francesca Marchetti e Stefano Caliandro, Igor Taruffi di ‘Emilia-Romagna Coraggiosa’ e Silvia Piccinini dell’M5s; a Modena i dem Luca Sabattini, Luciana Serri ed Enrico Campedelli; a Reggio Emilia gli esponenti Pd Roberta Mori e Fabrizio Benati; a Rimini la dem Nadia Rossi e l’assessore uscente Emma Petitti.
Si tratta di persone che “nell’iter di approvazione della legge hanno dimostrato tenacia e caparbietà nel raggiungere questo risultato. Auspichiamo non solo la loro rielezione, ma un evidente successo nei loro risultati, a smentire chi sostiene che i diritti siano tema divisivo, punito in termini di consenso dalle urne”.
Più in generale, comunque, Grillini e gli altri si dicono “fiduciosi che molti di quelli che sostengono il presidente Bonaccini siano sensibili alle istanze che poniamo”. In conclusione, scrivono, “invitiamo tutta la comunitù lgbti+ e lgbti-friendly a premiare col proprio voto chi ha saputo rappresentare le nostre battaglie in aula e rivolgiamo l’appello alla mobilitazione per garantire una vittoria netta del centrosinistra e mettere al sicuro la nostra Regione dall’assalto oscurantista della peggiore destra europea”.

Leggi anche:  Basilicata, gli exit poll delle regionali danno in vantaggio la destra: Bardi tra 53%-57%, Marrese tra 41%-45%
Native

Articoli correlati