Ultras. Settari. Duri e puri, salvo poi essere diventati parte integrante della casta, con tanto di ex ministra accusata di usare le auto blu per il cagnolino.
Però alla fine lo spirito grillino è quello: basta sbraitare contro qualcuno. Poi quando c’è da risolvere i problemi, come si è visto con la sindaca Raggi, tanti altri amministratori e gli improbabili ministri (Giggino compreso) allora è tutto un barcamenarsi e trovare scuse.
Quindi la sceneggiata è andata in scena: “Faremo una campagna tra la gente e li sfideremo tutti, rubateci il programma”. Così Luigi Di Maio, durante la riunione a Bologna con portavoce e attivisti M5S emiliano romagnoli. Presenti circa 400 persone, che hanno applaudito il leader grillino al suo ingresso. Un boato degli attivisti ha accompagnato le parole dell’ex capogruppo M5S di Reggio Emilia Norberto Vaccari, quando quest’ultimo ha scandito “mai con Bonaccini”.
Di Maio ha poi osservato che da statuto il M5S non può sostenere il candidato di un altro partito: questo tema, ha spiegato il ministro degli Esteri, sarebbe stato affrontato anche con Beppe Grillo in uno degli ultimi colloqui.
