Casaleggio salva (per ora) la traballante poltrona di Di Maio: "Lui è il capo politico"
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Casaleggio salva (per ora) la traballante poltrona di Di Maio: "Lui è il capo politico"

Mentre dentro il movimento l'insofferenza verso Giggino cresce il presidente dell'associazione Rousseau e vero capo del M5s gli lancia una ciambella

Nuovi leader per l'associazione del M5S: Di Maio e Casaleggio i fondatori, Grillo il garante
Nuovi leader per l'associazione del M5S: Di Maio e Casaleggio i fondatori, Grillo il garante
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28 Settembre 2019 - 09.06


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La conferma di quello che tutti dicono, anche e pochi lo dicono apertamente: se dentro M5s ci fosse davvero la libertà, se i parlamentari e i militanti si potessero esprimere liberamente senza paura di ritorsioni o altro, Giggino Di Maio non sarebbe più da molto tempo capo politico.
Regge e viene sopportato (sempre di meno) colo perché quello che anche ieri i Verdi europei indicavano come il vero capo/propietario del M5s, ossia David Casaleggio lo tiene a galla, ovviamente nascondendosi dietro le controverse votazioni della piattaforma Rousseau.
Cos’ mentre dentro M5s volano gli stracci, mentre Di Maio è sostenuto solo da un manipolo di pretoriani miracolati, Casaleggio jr. ha ribadita “Luigi è il capo politico del Movimento ed è stato confermato pochi mesi fa dalla stragrande maggioranza dei nostri iscritti con un voto online su Rousseau, così come è stata approvata la sua proposta di costituire un team del futuro. Stiamo ultimando i dettagli per far partire il processo con cui tutti potranno proporre il proprio progetto e candidarsi per far parte di questo team”.
Davide Casaleggio ha anche parlato del suo viaggio all’Onu per parlare dell’associazione Rousseau di cui è presidente.
“La rivoluzione del web, del digitale e delle tecnologie dell’informazione ha fatto emergere l’esigenza di riconoscere ai cittadini di tutto il mondo il diritto a esercitare diritti loro già riconosciuti, come quello alla partecipazione anche diretta alla vita politica del Paese, attraverso strumenti nuovi, più efficienti e più democratici e, al tempo stesso, l’esigenza di individuare nuovi diritti caratteristici della nuova dimensione di vita dell’uomo”.
“L’evento è stato organizzato e promosso dal governo italiano, attraverso la Rappresentanza Permanente italiana alle Nazioni Unite. Finalmente l’Italia guarda al futuro” ha aggiunto, specificando: “Naturalmente non viaggerò con la delegazione del governo e le mie spese le gestirò in autonomia. Per altro sono già negli Stati Uniti da ieri per lavoro”. “Forse per la prima volta nella storia dell’umanità – aggiunge Casaleggio – le nuove tecnologie consentono di garantire l’effettività di diritti fondamentali dell’uomo sin qui, troppo spesso, rimasti appannaggio di pochi. Credo che abbiamo tutti, governi e società civile, il dovere, anche nei confronti di chi verrà dopo di noi, di fare in modo che questa straordinaria occasione non vada sprecata, che le nuove tecnologie siano occasione e strumento di massimizzazione del benessere collettivo. Se non orientiamo lo sviluppo tecnologico al bene comune attraverso il riconoscimento di nuovi diritti, corriamo il rischio di rimanerne travolti”.

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