Salvini vuole conquistare quella che chiamava 'Roma ladrona': "Non voglio più che la Raggi sia sindaco"

Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di 'Non stop news' su Rtl 102.5. 

Raggi e Salvini
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23 Settembre 2019 - 08.35


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“Non vedo l’ora che il sindaco di Roma non si chiami più Raggi. Noi abbiamo candidati all’altezza della situazione, al momento opportuno ne discuteremo con gli alleati. Roma purtroppo è finita nella morsa del ‘duo-sciagura’ Raggi-Zingaretti. Del sindaco si sono perse le tracce, la Raggi è una bravissima persona ma tutto può fare nella vita tranne il sindaco di Roma”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Non stop news’ su Rtl 102.5. 

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Salvini ha poi commentato la discussa tassa sulle merendine. “Non è normale – ha detto – che in una situazione economica come questa, con la crescita vicina allo zero-virgola, la prima idea del governo è tassare le merendine o le bibite gasate. Alla salute dei figli ci pensano le mamme e i papà. L’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno sono nuove tasse. L’altra proposta demenziale è penalizzare chi paga in contanti quando va a fare la spesa”. 

Esprimendo un giudizio sul ”voltafaccia’ del presidente del Consiglio, prima alla guida di un governo con la Lega e, oggi, di uno sostenuto da Pd e Leu, suoi avversari fino a due settimane fa, Salvini ha poi ammesso di pensare “che umanamente Conte fosse una persona diversa”. “Da 15 giorni è tutta un’altra roba, Conte ora non mi conosce, non mi ha mai visto. Anzi, ho scoperto, che gli stavo sulle palle che ero un razzista, pericoloso e incosciente. Gli lascio il suo voltafaccia, io non ci sarei mai riuscito. Gli lascio il suo attaccamento alla poltrona”, ha concluso Salvini.  

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