Fallito il suo tradimento Salvini dà in Senato del traditore a Conte
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Fallito il suo tradimento Salvini dà in Senato del traditore a Conte

Capitan Nutella: "C'è un'allergia di una certa sinistra al popolo, alla piazza, quasi che ormai sia un delitto andare in piazza".

Salvini parla in Senato
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10 Settembre 2019 - 13.56


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Incassata la fiducia alla Camera, il governo Conte è oggi al giudizio del Senato, dove è in corso il dibattito generale sulla fiducia. “Non la invidio – ha detto Matteo Salvini parlando a nome della Lega – presidente Conte-Monti. Si vede uno quando ha il discorso che gli viene da dentro e quando uno deve eleggere un compitino a cui non crede neanche lui. Siete passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Renzi, Monti”. “Torno a casa con una poltrona di meno, ma con tanta dignità in più. Lascio voi – aggiunge – a giudicare se questa operazione è di verità, e di coscienza: milioni di italiani non la pensano così”.

“Chi prende un voto in più governa. Se voi andate avanti su questo tema raccoglieremo le firme” sulla legge elettorale, ha avvertito Salvini soffermandosi sulle trattative in corso nella maggioranza sulla nuova legge elettorale. “Subito si riuniscono per parlare di un tema che interessa alla gente: la legge elettorale”, ironizza. “Con questa legge vogliono garantire l’inciucio a vita”, attacca.

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“Sono assolutamente a disposizione del nuovo ministro degli Interni per i dossier aperti. Non per i consigli perché non ne ha bisogno, ma può contare sulla mia leale collaborazione perché si occupa di sicurezza del Paese. Mi auguro che non si pieghi ai ricattucci della sinistra cancellando i decreti sicurezza perché farebbe il male di questo Paese”.

“C’è un’allergia di una certa sinistra al popolo, alla piazza, quasi che ormai sia un delitto andare in piazza. Ieri in piazza c’era gente sorridente e senza manganelli. Abituatevi alle piazze, siete minoranza nel Paese: voi siete maggioranza solo nei giochi di palazzo per salvare le poltrone. Il governo è basato sulla spartizione delle poltrone e sulla paura del voto degli italiani. E’ questa l’unica paura esistente. Noi rispondiamo con il sorriso amando i nostri avversari”.

Momenti di tensione con l’Aula sospesa per alcuni minuti nel pomeriggio quando la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni ha mostrato una maglietta bianca con la scritta “Parliamo di Bibbiano” togliendosi la giacca e rivolgendosi al premier Giuseppe Conte. A lui poco prima aveva chiesto attenzione dicendogli: “Lei è distratto, mi può ascoltare”. La presidente Casellati ha chiesto alla senatrice di rimettersi la giacca tra applausi dei leghisti e proteste dei Dem. 

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